Rifiuti e tariffe, Confesercenti: "Si riapra il tavolo di confronto con l’Unione, si sospendano i pagamenti trovando un unico accordo"

foto di archivio

"Non è ancora finito il calvario delle aziende, soprattutto del settore food e ristorazione, (categorie 22/24/25/26) sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti. Ad oggi, come dimostrano le ultime cartelle arrivate sul territorio negli ultimi giorni, ancora non ci siamo ed è necessario, a nostro avviso, trovare nuove soluzioni nell’interesse delle imprese, ma, più in generale, anche per salvaguardare una parte significativa dell’economia del territorio.

Proprio nel chiedere quest’ultimo “sforzo” alle amministrazioni comunali vogliamo però ricordare quanto è stato fatto e come ci siamo mossi negli ultimi tre anni, in cui, pur dovendo confrontarci con groviglio normativo senza precedenti, abbiamo portato a casa alcuni risultati tangibili. Vediamo come: Con l’introduzione del Porta a Porta inizialmente fu applicata una tariffa che teneva di conto di una parte fissa, (metri quadri dell’impresa) e di una parte variabile, (svuotamenti), i quali a sua volta venivano tariffati in base alla capienza dei vari contenitori. Su questa prima partita, consapevoli delle difficoltà delle imprese, furono messi in campo una serie di incontri con Publiambiente e Unione dei Comuni il cui risultato ultimo fu una riduzione (di qualche milione di euro…) e della parte fissa della tariffa. Purtroppo l’accordo non ha retto alla modifica normativa dell’anno seguente, con il passaggio da Tarsu a TIA e una diversa tariffazione, non più basata principalmente sugli svuotamenti ma sui metri quadri dell’impresa e su coefficienti dettati dalla normativa nazionale.

Questo ha significato per alcune categorie, soprattutto quelle della ristorazione, delle tariffe “monstre” che abbiamo prontamente denunciato di fronte all’opinione pubblica ed alla stampa locale. Allo stesso tempo abbiamo ingaggiato con l’Unione dei Comune un lungo ed articolato braccio di ferro al termine del quale sono state ottenute le seguenti agevolazioni : A) Sconti fino al 30% della tariffa se l’impresa ha effettuato svuotamenti congrui (ovvero sostenibile su base annua) B) Per la categoria 22 (ristoranti) con superfici superiori ai 200 metri quadri è stata data la possibilità di segnalare le aree adibite ad eventi sporadici (come matrimoni o feste) e di conseguenza esentate dalla tassazione. C) Si è chiesto e ottenuto di posticipare il pagamento relativo all’anno 2013 al 2014 (infatti le relative cartelle sono arrivate in questi giorni…).

Ma soprattutto, last but not least, per l’anno 2014 (nell’applicazione del tributo comunale TARI) si è ottenuto per le categorie 22-24-25-27 una ulteriore riduzione della tariffa del 52%, con l’impegno da parte delle Amministrazioni Comunale ad incrementare questa percentuale negli anni successivi. E siamo arrivati all’ultimo sforzo di cui parlavamo all’inizio: a questo punto si riapra il tavolo di confronto con l’Unione, si sospendano i pagamenti, e, a saldi invariati, si faccia un unico accordo ponte per gli anni 2013, 2014, 2015 in cui sia previsto un canone mensile che tenga necessariamente conto del dimezzamento delle tariffe 2014 e 2015. Confidiamo in questa soluzione per salvare le nostre imprese e chiudere una delle “vertenze” più difficili e complicate con Publiservizi e Unione dei Comuni".

Lapo Cantini Responsabile Confesercenti Empolese-Valdelsa

Franco Brogi Responsabile Fiepet Empolese Valdelsa

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