Il trasporto pubblico urbano dell’area fiorentina ha un impianto costruito su orari e frequenze prestabilite a tavolino, che sono a disposizione dell’utenza ad ogni fermata. Lo stesso trasporto pubblico è soggetto alle decisioni di più parti, che poi influiscono sulle condizioni di servizio. Queste parti sono: la Provincia di Firenze, che è attualmente titolare del contratto di servizio (scaduto) e che stabilisce i chilometri di da produrre; il Comune di Firenze che ha la competenza della viabilità e quanto ad essa collegato; l’azienda Ataf Gestioni Srl che, con Linea Spa, produce i chilometri e gestisce quanto collegato al servizio.
Il servizio che esce dai depositi è costruito in base a tempi di percorrenza teorici, che dovrebbero essere sufficienti per andare dal capolinea A al capolinea B; da questi si stabiliscono a cascata le partenze dai capolinea e i transiti dalle fermate; da questi si costruiscono i turni di lavoro del personale. Fin qui nessun problema.
Il problema è la differenza che c’è tra il servizio teorico e quello realmente svolto che, nel medio-lungo termine, potrebbe avere conseguenze anche gravi sia per le persone trasportate, che si disaffezionano dal TPL, sia per il personale autista. Il servizio programmato in modo errato (vedi luglio scorso) produce una mancanza di regolarità delle linee, con relative corse che saltano, con conseguente nervosismo dell’utenza, con un pesante stress per gli autisti, i quali si trovano a fare da parafulmine con le persone e a lavorare nell’incertezza di poter fruire delle pause necessarie al loro recupero psico-fisico.
Qualcuno probabilmente sta sottovalutando l’enorme delicatezza del ruolo che ha l’autista, il quale guida mezzi di grandi dimensioni nel traffico, trasporta persone in piedi, ha sempre l’attenzione altissima per controllare ciò che si muove intorno al bus e in condizioni di sicurezza dà informazioni, vende biglietti, aspetta che salgano i turisti con le valigie, fa salire i passeggini aperti… cercando sempre di mantenere la sua professionalità.
Caricare la categoria degli autisti di pressioni sempre maggiori può avere effetti devastanti sia per la loro salute, sia per la sicurezza generale delle condizioni di trasporto! Per questi motivi, come Segreteria Aziendale FIT-CISL siamo molto preoccupati e chiediamo, con la presente, la convocazione di un incontro congiunto nel quale partecipino i rappresentanti di tutte le parti in causa (Provincia, Comune, Ataf Gestioni e Sindacati) affinché nel brevissimo periodo vengano riviste le condizioni in cui si svolge il servizio nella zona di Firenze, a maggior ragione sapendo dei prossimi cantieri della tranvia e della riapertura delle scuole. Senza rimpalli di responsabilità. Altrimenti saremo costretti a tutelarci nei modi possibili!
E’ necessario lo studio di misure adeguate affinché siano dati alle linee tempi corretti allo svolgimento in sicurezza del servizio, affinché siano garantite le frequenze in ogni condizione di traffico, affinché l’apertura dei cantieri non mandi in tilt la vita di migliaia di persone, autisti compresi.