
foto d'archivio
Una prima nostra considerazione a caldo: "L'ammissione aziendale di un fallimento". Ma non ci meravigliamo visto che abbiamo ancora negli occhi quando l’A.D. in sede di confronto con la RSU dichiarò testualmente: “Lo so, il WFM agli Impianti, non funziona un cazzo”.
Un WFM che, a differenza di altri operatori di servizi a rete (vedi Enel e Toscana Energia) si è voluto far decollare in pochi mesi, magari per permettere, in tempo utile, a qualche importante mega dirigente aziendale, una carriera express nel gruppo Acea SpA. Legittime le ambizioni di carriera, ma non impegnando oltre 10 milioni di euro delle bollette dei cittadini, peggiorando il servizio alle cittadinanze servite, rendendo impossibile la vita quotidiana degli operativi impegnati in azienda in regime di WFM sia in termini di qualità del lavoro, stress, peggioramento della qualità della vita e spazi di vita privata de
gli Addetti, mortificazione delle professionalità, rischi in materia di sicurezza degli addetti.
Narriamo ciò, anche supportati dalla lettura e dalle risposte al questionario online, che in merito come USB abbiamo realizzato lo scorso maggio c.a., sul Pianeta WFM in Publiacqua, che ricordiamo, ha fatto registrare un coinvolgimento del 53% degli Addetti impegnati in tale comparto aziendale (vedi
Come USB Publiacqua, passato il periodo di ferie, auspichiamo una riflessione in profondità sul WFM e se possibile unitaria della RSU di Publiacqua. Tacere in merito, potrebbe essere un ulteriore errore che difficilmente i Lavoratori potrebbero continuarci a perdonare. Non sarebbe inoltre, a ns. avviso, da scartare l'idea di una richiesta forte, chiara ed unitaria, se condivisa dai Lavoratori, di rimozione dagli incarichi, di quanti hanno contribuito, come TopManagment, a questo disastro i cui costi gravano sulla pelle dei Cittadini dei Comuni serviti e dei Lavoratori.
Fonte: Unione Sindacale di Base Publiacqua - Firenze
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