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Morì dopo l'aggressione in strada: si riapre il caso di Leonardo Susini

Si riapre il caso di Leonardo Susini, il 32enne originario di San Miniato deceduto nel giugno dello scorso anno dopo essere stato aggredito in strada a Firenze. Il Gip infatti ha respinto la richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero accogliendo quindi le istanze della famiglia. Predisposte nuovi indagini per sei mesi in modo da raccogliere nuove testimonianze sull'accaduto. Lo riporta nell'edizione di venerdì 1 agosto il quotidiano Il Tirreno.

La morte di Susini arrivò al termine di un vero e proprio calvario iniziato la notte del 28 aprile 2013, quando si trovava a Firenze in piazza Sant'Ambrogio insieme a degli amici. All'uscita da un locale, dopo aver bevuto, Susini fu aggredito da un cittadino americano di 50 anni da tempo residente a Firenze e già noto alle forze dell'ordine: Kelvis Roberson. Il tutto per futili motivi, con l'americano in evidente stato di ebrezza. Susini non chiamò i soccorsi, probabilmente per timore di problemi a causa dell'alcol bevuto quella sera. Successivamente rimase a letto per una settimana ma poi a maggio fu necessario il ricovero all'ospedale di Empoli dove gli furono diagnosticate diverse fratture alle costole e una lesione polmonare. Nel frattempo, anche con il sostegno della famiglia, si era deciso a denunciare l'aggressione facendo subito il nome di Roberson.

Il destino di Susini però ormai era segnato dal punto di vista clinico visto anche il precario stato di salute pregresso per altre cause. Proprio su questo puntò il magistrato nella sua richiesta di archiviazione del caso, imputando la morte all'incapacità del Susini di reggere alle percosse visto il suo stato di salute. Per la famiglia invece quelle botte sono state la prima causa del decesso. Istanza per ora accolta con altri sei mesi di indagini.

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