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La Cia Toscana piange la scomparsa dell’ex presidente nazionale Giuseppe Politi

Giuseppe Politi

La Cia Toscana piange la scomparsa dell’ex presidente nazionale Giuseppe Politi. «Se ne va un amico dell’agricoltura toscana e della Confederazione. Piangiamo una grande persona ed un grande amico - sottolinea il presidente Cia ToscanaLuca Brunelli -: nei suoi dieci anni di mandato (2004-2014) Politi ha saputo dare una chiara impronta all’agricoltura italiana ed europea. Aveva un sogno: quello di realizzare l'unità della rappresentanza agricola nel nostro Paese.

In buona parte lo ha realizzato. Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene, di poter percorrere un tratto di strada all’interno della Confederazione al suo fianco. Durante la sua presidenza ho avuto, infatti, l’onore di guidare l’Agia - l’associazione dei giovani della Cia – condividendo esperienze importanti e ricevere consigli e suggerimenti. Politi ha lavorato molto per il ricambio generazionale sia nel mondo dell’agricoltura sia nella stessa Confederazione: ha sempre creduto in una agricoltura del futuro fatta di giovani, per una spinta ad un rinnovamento. La Confederazione tutta, dirigenti, funzionari ed iscritti, si stringono oggi intorno alla famiglia a cui va il nostro più sincero cordoglio».

Nato a San Pietro in Lama (Lecce) nel 1950, Politi è stato presidente della Confederazione italiana agricoltori dal 2004 al febbraio del 2014. Il suo è stato un impegno costante e incisivo teso a tutelare i redditi degli agricoltori, a valorizzare il ruolo dell'impresa agricola nel contesto economico e produttivo, ma anche per far crescere il settore e con esso l'intero sistema agroalimentare.

«E’ un giorno di lutto per tutti noi e per tutta la Confederazione toscana - prosegue il direttore di Cia Toscana Giordano Pascucci -; a nome di tutti i colleghi esprimo le condoglianze alla famiglia di Giuseppe. Se ne va un amico, una persona buona ed onesta che in dieci anni ha saputo rilanciare l’agricoltura italiana grazie alla sua grande passione e alla sua determinata intelligenza.

Con Giuseppe ho condiviso un percorso della Confederazione; lui presidente nazionale, io presidente regionale: nel corso degli anni sono state tantissime le occasioni di confronto anche dialettico con Giuseppe, con lui ho potuto condividere esperienze importanti e momenti di scambio di opinioni e pareri. Oltre che un presidente, è stato per me un amico vero.   L'autoriforma della Cia ha rappresentato per Politi un traguardo indispensabile fin dal suo insediamento alla presidenza confederale nel luglio del 2004. Da allora ha costruito tassello dopo tassello il cambiamento. Nel febbraio del 2010, con la V Assemblea elettiva, si è realizzata la svolta storica per l'Organizzazione che ha avuto l'ultimo atto finale proprio con l'Assemblea del febbraio 2014.

Va ricordato anche la nascita di Agrinsieme: è stato un obiettivo che Politi ha avuto sempre nella mente. Per lui l'unità del mondo agricolo era un'esigenza fondamentale per gli agricoltori e per l'agricoltura. Raccogliendo l'insegnamento dello storico presidente della Cia Giuseppe Avolio, battutosi con energia per l'avvio di un concreto processo unitario, si è mosso in un'ottica ben precisa: quella delle convergenze e dell'azione comune. Lo stesso slogan (Con l'agricoltura per lo sviluppo del Paese. Insieme per le imprese agricole italiane) dimostrava che la scelta di Politi aveva chiare finalità: aggregare il mondo agricolo e cooperativo per rafforzare il potere contrattuale del comparto e dare prospettive certe agli agricoltori del nostro Paese. Politi – conclude Pascucci - è stato anche un grande amico dell’agricoltura toscana; era molto legato alla nostra regione e alla nostra Confederazione. Molte volte ha partecipato alle nostre assemblee, ai nostri convegni, alle nostre iniziative, ha visitato le aziende toscane quando ha potuto».

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