
Nel giro di dodici ore i carabinieri sono riusciti ad individuare e ad acciuffare Vito Colabella, 50enne pregiudicato che ora si trova nel carcere di Pisa in attesa della convalida dell'arresto. All'appello mancano 'solo' 1.000 euro che l'uomo ha speso giocando al videopoker a Empoli
E' durata dodici ore la fuga dell'uomo che mercoledì 24 luglio, armato di cacciavite, ha rapinato il distretto socio-sanitario di via Mainardi a Santa Croce. Si tratta di Vito Colabella 50enne di origine meridionale ma ormai da molti anni residente nella città delle pelli e già noto alle forze dell'ordine. Attualmente, dopo aver usufruito di una casa concessa dal comune, era senza fissa dimora.
Proprio i suoi precedenti hanno indotto i carabinieri della stazione santacrocese – che hanno condotto l'operazione insieme ai colleghi di Castelfranco e del Norm di San Miniato – a sospettare di lui praticamente da subito anche grazie alle testimonianze rese dai dipendenti dell'Asl e dai pazienti presenti all'interno del distretto al momento del furto. Recuperata quasi interamente la refurtiva, visto che dei 7.000 euro in contanti ne mancano all'appello circa 1.000 che l'uomo ha dichiarato di aver speso, nella stessa serata del 24 luglio, a Empoli giocando a dei videopoker per ingannare il tempo nell'attesa - e nella speranza - che le ricerche da parte dei carabinieri si allentassero.
Il resto del bottino Colabella lo aveva nascosto a due passi dal luogo del furto, vale a dire in piazza del Popolo, praticamente davanti al palazzo comunale. E' stato lo stesso malvivente, una volta scovato dai carabinieri, ad indicare ai militari il nascondiglio. “Sapendo che il sospettato era senza fissa dimora e che spesso utilizzava delle ex concerie per abitare – ha spiega il comandante della compagnia dei carabinieri di San Miniato, capitano Antonio Trombetta, durante una conferenza stampa convocata appositamente – siamo andati a cercarlo in questo tipo di edifici fino a quando gli uomini del maresciallo Oteri non hanno trovato, proprio in una ex conceria, il casco e il cacciavite utilizzati per la rapina”.
I carabinieri si sono quindi piazzati davanti all'ex opificio (nello specifico è quello posto all'incrocio tra via di Pelle e via della Libertà), sicuri che l'uomo prima o poi doveva tornarvi per la presenza di alcuni effetti personali. Così è stato e intorno alle due di notte i militari lo hanno bloccato. Reo confesso, ha subito collaborato indicando dove aveva nascosto i contanti. Attualmente si trova nel carcere di Pisa in via cautelativa nell'attesa della convalida dell'arresto.
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