Pronta a uscire dal carcere Verusca Montorzi, operaia arrestata il 14 aprile 2003, accusata dell'omicidio di due dei suoi figli, partoriti di nascosto e poi abbandonati a Pontedera. Un neonato fu ritrovato nel febbraio 2001 nella discarica a Gello: era stato gettato in un cassonetto. Dell'altro non se ne seppe più niente. Per Angelo Faustino, chiamato così come il santo patrono di Pontedera, ci furono dei partecipati e commossi funerali in Duomo.
Dopo quasi un anno le indagini ebbero un svolta grazie a una segnalazione da Terni, in cui una donna di Pontedera si era recata al pronto soccorso per farsi medicare presentando i segni di un parto da lei però negato. In un primo momento fu accusato il compagno Dino Trappetti, poi scagionato. Subì una carcerazione di due anni e nove mesi prima che venisse fuori la verità: il geometra venne difeso dagli avvocati Eraldo Stefani di Firenze e dal professor Ferdinando Imposimato. La Montorzi fu prima condannata all'ergastolo, con pena ridotta a sedici anni.
Oggi, giovedì 3 luglio, 'Il Tirreno' scrive che la donna, 43enne, è tornata in libertà e vive in un appartamento a Pisa, dopo undici anni di carcere al 'Don Bosco' di Pisa.