Protesta di una lettrice: "Non sono stata chiamata per la mammografia". L'Asl 11: "Ancora non ha maturato i due anni di residenza"

L'ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio

Una segnalazione di una lettrice ricevuta da gonews.it fa da spunto per tornare ad affrontare l’argomento delle mammografie nel territorio dell’Asl 11 di Empoli. Una signora di Fucecchio, S.C. le iniziali, spiega di non essere stata chiamata allo screening mammografico, pur essendo residente nella città del Palio dal 2010 provenendo da Sesto Fiorentino. Secondo quanto da lei riferito, le avrebbero dato un appuntamento per il 9 marzo 2017 alle 17.50 o, al limite, il 16 maggio 2016 all’ospedale di Fucecchio. “Io devo essere controllata ogni anno e l'anno scorso ho fatto la mammografia durante una degenza in un ospedale a Verbania, in Piemonte. Per la nostra sanità siamo solo numeri e non importa se hai urgenza o meno”, questo lo sfogo della lettrice.

In riferimento alla protesta l’Asl 11 intende però fare chiarezza sullo screening mammografico, la cui erogazione si attiene alle linee nazionali e regionali che prevedono che le donne residenti nel territorio di competenza della propria Asl, con età compresa tra i 50 e i 69 anni, partecipino alla campagna dello screening. Questa la nota dell’azienda sanitaria.

“Nell’Asl 11, le donne residenti vengono chiamate direttamente, con una lettera a firma del proprio medico di famiglia,  per effettuare gratuitamente la mammografia ogni due anni. Nel caso specifico, la signora che lamenta la lunga lista di attesa è residente nel comune di Fucecchio solo dal  mese di novembre 2012 e non dal 2010 come da lei dichiarato, poiché nel 2010 aveva trasferito la residenza da Fucecchio ad altro comune per ritornarvi nuovamente nel 2012. Pertanto, non sono ancora maturati i due anni di residenza per l’invito allo screening. Comunque sia, per la signora è stata già prevista la mammografia per settembre 2014.

Nell’Asl 11 la prestazione mammografica viene erogata secondo varie modalità differenziate per garantire appropriatezza e sicurezza, considerando che è un esame radiologico. Nel caso specifico dello screening sono state ad oggi rispettate le cadenze previste (ogni due anni), tanto da essere valutata dal Mes una tra le migliori aziende toscane.

L’Asl 11 ha, invece,  ampliato il numero delle sedute mammografiche, differenziate su fasce di età, privilegiando l’età giovane “pre screening” (precedente ai 49 anni). Il prossimo mese di settembre sarà ampliato il numero di sedute ed entro l’anno sarà acquistato un nuovo mammografo con mezzo di contrasto, una  novità assoluta nel panorama sanitario toscano.

La centralità della paziente e della gravità della malattia, presunta o accertata, ha spinto l’Asl 11 a differenziare i percorsi come sotto illustrati:

1.            attraverso lo screening, con chiamata diretta da parte dell’Azienda. In tal caso la donna come detto riceve a casa un invito a firma del proprio medico di medicina generale con appuntamento già calendarizzato;

2.            percorso urgente, tale percorso è utilizzato nel caso in cui il medico di medicina generale o lo specialista effettui diagnosi di un quadro mammario sintomatico. In questo caso i tempi di attesa sono limitati nell’arco di una settimana;

3.            percorso di follow up: è quello svolto dalle pazienti già operate per patologia oncologica mammaria che devono effettuare un controllo entro i primi cinque anni dall’intervento. In questo caso l’attesa è di circa 5 mesi;

4.            percorso di controllo: è dedicato a pazienti operate per patologia oncologica mammaria che devono effettuare controlli a distanze superiori ai cinque anni dall’intervento. In questo caso le attese sono di circa 6 mesi;

5.            percorso prevenzione fuori screening: è quello svolto a coloro che, in assenza di sospetto patologico, di fattori di rischio e in età non compresa nella fascia 50-69 anni, desiderano effettuare la prestazione. In tale caso le attese si attestano in circa 1 anno;

6.            percorsi riservati: dedicati agli ambulatori della senologia e dell’oncologia. Il primo per garantire, in condizioni di reperto ecografico positivo, la possibilità di effettuare in tempi congrui la prestazione mammografica e il secondo, rivolto a pazienti già in cura presso la U.O.C. oncologia, ugualmente per garantire tempi congrui al bisogno sanitario della paziente già in terapia.  Tale modalità vengono gestite dagli stessi professionisti sulla base delle specifiche esigenze della paziente evitando, in tal modo incongruenze all’accesso”.

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