I carabinieri del comando provinciale di Pisa hanno fatto il punto della lotta alla dispersione effettuata nell’anno scolastico appena concluso. “Il bullismo, l’uso delle droghe e le più disparate forme di microcriminalità - si legge in una nota - trovano spesso linfa vitale da soggetti minorenni che, appunto, vengono sottratti al mondo della scuola. Anche Pisa non fa eccezione. La presenza dei campi nomadi esistenti ai margini della città costituisce un fattore di rischio aggiuntivo”.
Una serie di mirati servizi hanno fatto venire alla luce situazioni di degrado familiare altrimenti destinate a rimanere sommerse. I casi di maggiore rilievo a Pisa, dove i Carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica e segnalato ai servizi sociali 55 persone che non mandavano i figli a scuola.
Anche fuori dal capoluogo è emersa una diffusione del fenomeno. Casi d’interesse sono emersi a Pontedera, Navacchio e Ponsacco (sei le persone complessivamente denunciate, mentre altri approfondimenti sono in corso nel Comune di Bientina).
Negli istituti dell’area sanminiatese è stata accertata la dispersione scolastica di 12 minori, di cui 3 italiani e 9 stranieri, con accertamenti ancora in corso nei confronti dei genitori, resisi responsabili della medesima violazione di legge.
Un ulteriore caso a Riparbella, dove sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria due coniugi marocchini che non mandavano i loro due bambini rispettivamente in 1a ed 3a elementare.
“L’auspicio - chiude la nota dei carabinieri - è di riuscire ad incidere i maniera sempre più significativa per il contenimento di tale fenomenologia delittuosa che, come sopra evidenziato, può dar luogo a pericolose forme di criminalità indotta. In tale contesto, si coglie l’occasione per ringraziare i dirigenti scolastici che hanno collaborato con l’Arma nell’individuazione dei casi descritti e di altre attività più marginali”.