Guardia di finanza, il bilancio gennaio-maggio: scoperti oltre trenta milioni non dichiarati. In calo il fenomeno del 'lavoro nero' in tutta la provincia

(foto gonews.it)

Oltre trenta milioni di euro di redditi imponibili non dichiarati nonché oltre 7 milioni di euro di IVA dovuta e non versata. Sono stati, altresì, effettuati “sequestri per equivalente” per 2,4 milioni di euro. Sono i numeri del bilancio dei primi cinque mesi di attività della guardia di finanza in provincia di Pisa.

Un primo consuntivo che fotografa una situazione preoccupante per quanto riguarda l'evasione fiscale, mentre i finanziari hanno registrato una diminuzione del fenomeno riguardante il 'lavoro nero' e irregolare. Un fatto dovuto - come spiegano dallo stesso comando provinciale della guardia di finanza di Pisa - con tutta probabilità alla sanzione dai 1.500 ai 12.000 euro per ogni lavoratore non regolare che evidentemente ha scoraggiato le aziende a perseguire questa pratica. Da gennaio a maggio comunque i lavoratori in nero scoperti sono stati 39, mentre quelli non regolari cinque.

Tornando all'evasione fiscale, gli accessi, ispezioni e verifiche eseguiti nei primi cinque mesi del 2014 per il controllo delle dichiarazioni dei contribuenti sono stati complessivamente oltre 203 a cui si aggiungono circa 1.000 accertamenti riguardanti il rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali. Qui l'irregolarità è in crescita; a parità di controlli, la Guardia di Finanza di Pisa ha accertato un tasso di irregolarità nei primi cinque mesi del 2014 del 25,08%.

Gli evasori totali scoperti sul territorio provinciale sono 16, mentre quelli 'paratotali' (che presentano cioè fatturazioni o dichiarazioni dei redditi sottodimensionate) sono 5.

Anche l’attività eseguita presso il locale aeroporto “G. Galilei” è stata proficua: sono stati effettuati 286 controlli ”transfrontalieri” che hanno permesso di rinvenire valuta per 426mila euro.

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