Graffiti d’artista per scacciare la voglia di droga

Uno dei bozzetti vincitori

Qualcuno li considera vandali, ma in realtà sono artisti di strada. Certo, la differenza la fa la superficie scelta per esprimere la propria creatività: un conto è la palizzata che recinge magari un campo sportivo o il perimetro di un cantiere, un altro la facciata di una scuola o la statua fatta da un altro artista, da giovane anche lui di strada e col passare degli anni entrato in un atelier.

Però la voglia di esprimersi “sparando” con quella bomboletta spray o brandendo la pennellessa è insopprimibile, degna di rispetto, ed anzi meritevole di essere ammirata.

È per questo che gli operatori del Servizio per le tossicodipendenze, il SerT di Scandicci, d’intesa con l’Azienda sanitaria di Firenze, la Società della Salute della zona nord-ovest, il Comune di Scandicci e la “Cooperativa CAT Progetto Flash-Operatori di Strada”, hanno pensato di mettere a disposizione di chi ha voglia di dipingere uno spazio bello grande – all’incirca 30 metri quadrati – trasformando così una anonima parete di cemento grigio, quella che costeggia la rampa di accesso ai locali del SerT nel distretto socio-sanitario di via Vivaldi, in un’opera d’arte che magari un giorno, chissà, qualcuno vorrà staccare da lì e custodirla protetta in un museo.

Così è stato lanciato un concorso per artisti di strada ai quali è stato chiesto di presentare un bozzetto che avesse per tema lo stare bene con se stessi e con gli altri, anzi, di più, uno star bene inteso come uno stato cercato, esplorato, ritrovato...

«Accogliere il valore comunicativo dei ragazzi – dice il dottor Guido Guidoni, responsabile del SerT di Scandicci – è un modo per trasformare quello che in un altro contesto è degrado e sfregio. Un modo per far fare un salto a un disagio».

La scadenza per la presentazione degli elaborati da inviare per e-mail in formato pdf o jpeg era il 7 aprile scorso e i messaggi di posta elettronica giunti alla segreteria sono stati in tutto dieci.

La commissione giudicatrice si è poi riunita ed ha deciso di dare il primo premio alla "Ragazza con la maschera e il filo rosso" di Vincenzo Di Martino: «un'immagine – si legge nella motivazione – che invita a sollevare le nostre maschere per poter riannodare il filo della vita interrotto da problemi e sofferenze».

Ma anche la "Ragazza in fiore di loto" di Laura De Martino è piaciuta molto ai commissari che hanno perciò deciso di assegnarle il secondo premio e di farla realizzare su un altro muro grigio: quello della rampa di accesso al cancello carraio.

Già in passato al SerT di Scandicci si era battuta la strada dell’espressività artistica per far uscire le personalità di chi è rimasto impantanato nel bisogno di servirsi di sostanze stupefacenti o comunque in grado di alterare la psiche: il progetto "Aspettando mi esprimo" con il quale chi era in attesa in quel centro poteva riempire una lavagna con quello che gli passava per la mente e quei disegni e quelle scritte sono alla fine divenuti una collezione di fotografie che sembra una vera e propria mostra. O, ancora, il progetto "Facciamoci belli" con il quale sono stati valorizzati gli spazi verdi prospicenti il servizio.

Ora è il momento delle bombolette. Dalla settimana prossima Vincenzo e Laura avranno a disposizione le vernici messe a disposizione dagli organizzatori del concorso e le superfici su cui sfogarsi. Per ridare vita e colore a due un angoli grigio della struttura muraria e forse non solo....

Fonte: Azienda sanitaria Firenze - ufficio stampa

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