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Sblocca Italia, il Comune propone le Terme del Corallo per attrarre investimenti pubblici e privati

Le Terme del Corallo a Livorno

Sono le Terme del Corallo la struttura comunicata dal sindaco Filippo Nogarin al premier Matteo Renzi, in relazione al decreto Sblocca Italia, provvedimento, com'è noto, teso a far ripartire opere ferme o ancora da mettere in cantiere anche con il concorso dei privati.

 

Segnaliamo questo meraviglioso complesso monumentale – si legge nella nota del Comune di Livorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -  nella convinzione che il Governo possa contribuire non soltanto allo sblocco dei finanziamenti regionali finora richiesti dal Comune, ma anche mettendo in campo provvedimenti specifici capaci di attrarre investimenti di capitali pubblici o privati per un suo definitivo restauro e riuso, con conseguente accrescimento dell’identità culturale della nostra Città e del nostro Paese”.

 

Danneggiato gravemente nel 1968 da un incendio, l’antico stabilimento termale  delle “Acque della Salute”, splendida struttura liberty attiva fino alla Seconda Guerra Mondiale, fu acquisito al patrimonio comunale nel 2009.

Il Comune ha finora restituito ai cittadini il parco, 4 mila metri quadri di area a verde, riportandolo  al suo aspetto di inizio Novecento. L’intervento ha comportato una spesa di 459 mila euro, comprensiva degli arredi (panchine, giochi, recinzioni), degli impianti (illuminazione, fognario e irriguo) e di opere di messa in sicurezza delle alberature oltre a nuove piantumazioni di perenni fiorite. L’inaugurazione è avvenuta nel giugno 2013.

 

Ha inoltre avviato i lavori di rifacimento del padiglione delle Mescite, quale primo intervento di messa in sicurezza (168.796 euro) degli edifici monumentali e di tutti gli apparati decorativi presenti all'interno.

 

Gli interventi finora eseguiti dal Comune sono stati candidati, nel luglio 2013,  al bando regionale denominato “Investire in cultura” (di cui al Decreto Regione Toscana n.2439 del 17.6.2013), chiedendo un contributo di circa 350.000 euro da poter reinvestire in altri interventi di messa in sicurezza del complesso monumentale. Purtroppo, per motivi probabilmente legati al Patto di Stabilità, la Regione non si è ancora pronunciata relativamente all'assegnazione dei contributi di questo bando.

Nell’ottobre 2013, nell'ambito dell’iniziativa del FAI denominata “6° censimento de I luoghi del cuore”, il Comune ha candidato il progetto di restauro degli infissi del Salone delle Mescite per un importo di 30.000 euro. Purtroppo senza ottenere il risultato sperato.

 

Il  complesso delle Terme della Salute, la cui costruzione iniziò nel 1903 su progetto  dell’ing. Angiolo Badaloni,  fu inaugurato il 31 luglio 1904. La struttura ebbe subito un notevole successo,  incrementando la fama turistica della città,  all'epoca all'avanguardia in Europa per le villeggiature legate ai bagni di mare.

Il grande stabilimento, in stile liberty, costituito da un padiglione principale, collegato agli adiacenti fabbricati da un porticato e da altre piccole costruzioni sparse nel grande parco, fu attivo fino alla vigilia della seconda guerra mondiale. 

Il progetto delle opere a verde è attribuibile a un  giardiniere che in quel periodo lavora per il  Comune di Livorno, Pietro Paoletti il quale è anche l’esecutore materiale della sua realizzazione.

L’area rimane di proprietà comunale fino al 1919, quando è acquistata dalla famiglia Chayes, industriali livornesi del corallo. Negli anni ’40, lo stabilimento viene chiuso per parziale esaurimento del bacino idrico. Dopo la guerra il complesso è ceduto alla Società “Corallo Acque della Salute” che lo converte all’uso industriale, imbottigliandovi bibite ed acque minerali. In seguito diviene proprietà della Coca-Cola che produce bevande fin quando la falda non risulta inquinata. Nel 1968 un incendio devasta il grande padiglione, che da qualche tempo è stato trasformato  in sala da ballo; infine nel 1982, la costruzione del cavalcaferrovia ne oscura il grande prospetto liberty,  determinando il definitivo abbandono del complesso.

Le aree sul retro dell’edificio principale sono usate, fino a tutti gli anni ’90,  come zona di deposito e stoccaggio.

Nel 2005 un pool di costruttori livornesi acquista l’area e presenta un piano di trasformazione urbana che prevede la realizzazione di 6 stabili per civile abitazione nella parte nord del complesso con l’impegno a cedere all’Amministrazione Comunale gli edifici monumentali dell’ex-stabilimento termale, insieme  ad un contributo economico per i primi interventi di messa in sicurezza delle costruzioni e del parco. 

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