Delfino muore intrappolato in rete a Livorno, trovate anche carcasse due squali

Foto d'archivio


Carcasse di un delfino e due squali - tutte morti causate da 'intrappolamenti' in reti da pesca - sono state recuperate da personale dell'Arpat sezione mare di Livorno. Nel caso del delfino si è trattato di un piccolo tursiope (Tursiops truncatus) di 27 chili, esemplare femmina di 123 centimetri di lunghezza con ancora evidente il bottone ombelicale, rimasto intrappolato nelle reti 'da posta' stese nell'area delle Secche della Meloria.

Il piccolo tursiope è stato trasportato presso l'Istituto Zooprofilattico di Pisa che ha già provveduto a fare la necroscopia, mentre l'Università di Siena, convocata sul posto, eseguirà l'analisi degli eventuali contaminanti presenti nei tessuti e negli organi dell'animale. I due squali, invece, sono stati recuperati direttamente sui banchi del mercato e trasportati nel laboratorio di Arpat di Livorno.

Anche in questo caso gli operatori sono stati chiamati direttamente dai pescatori. Si tratta di un grosso gattopardo femmina (Scyliorhinus stellaris) in procinto di depositare le uova che di solito vengono legate alle ramificazioni delle gorgonie. L'altro squalo, invece, era un piccolo esemplare di verdesca (Prionace glauca), a dimostrazione del fatto che l'area costiera del Tirreno ospita una 'nursery' di questa specie.

Anche questi due squaletti sono rimasti intrappolati nelle reti 'da posta' calate lungo la fascia costiera. Interventi anche per due tartarughe marine, una che si è spiaggiata priva di vita sull'arenile dell'Accademia Navale, mentre l'altra, trovata in mare a Piombino ancora viva ma sofferente, è morta poco dopo il recupero. Riguardo alla tartaruga che si è spiaggiata nella rada dell'Accademia Navale, con l'aiuto del comandante ne è stato predisposto il recupero e domani ci saranno le analisi.

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