
"Vediamo di puntualizzare la decisione delle mie dimissioni dal direttivo del PD.
Ritengo la scelta della giunta da parte del Sindaco Capecchi inaccetabile come metodo e sbagliata nel merito, perché in contrasto con il codice etico del partito, che impegna i democratici e le democratiche a “rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi o decisioni che abbiano una diretta incidenza, specifica e preferenziale, sul patrimonio personale, del proprio nucleo familiare o dei conviventi, ovvero dei parenti o affini” in modo da evitare situazioni configurabili in potenziali conflitti di interessi.
Tale situazione è riconducibile ad un unico nome sul quale era già stata esaurita una profonda discussione in fase di costruzione della lista per il Consiglio comunale.
In quell'occasione la discussione all'interno del direttivo portò al risultato di una lista totalmente condivisa e approvata all'unanimità, anche dal candidato Sindaco (senza quel nome).
La nomina della giunta è prerogativa del Sindaco e nessuno afferma il contrario ma gli organismi di partito hanno un senso se sono coinvolti non solo per l'affissione dei manifesti elettorali o per indicare i rappresentanti di lista.
La riproposta di chi esce dalla finestra – per le motivazioni di opportunità suddette - per rientrare dalla porta principale non può che essere letta come un atto di forza da parte del Sindaco appena eletto, visto anche il metodo usato nella comunicazione, ed una conseguente deligittimazione del partito.
Da qui le dimissioni mie, del segretario e di altri membri presenti all'assemblea del direttivo alla presenza di Segretario Francesco Nocchi e di Simone Giglioli.
Rispondo ad una cultura di partito, di confronto, anche aspro a volte, ma utile a favorire le scelte ed il rispetto di tutti.
Vale ora la pena analizzare come la notizia delle mie dimissioni sia stata fornita dai quotidiani.
Il Tirreno riporta questioni abbastanza circostanziate e centra il problema in maniera diretta, aggiungendo ovviamente un po' di pepe per i lettori;
La Nazione scrive un'infinità di inesattezze – a partire dal mio nome – evita la vera questione, ritorna alle primarie, sbeffeggia il segretario come ultimo dei non eletti e centra l'obiettivo sull'ex Sindaco Vivaldi che avrebbe puntato su un assessorato!!!! Mai visto un sindaco cessare l'incarico e fare l'assessore!!!!
Sono rientrata al lavoro il 27 maggio scorso, ho altri programmi e interessanti obiettivi, anche politici.
Sarà una questione di penna? Sarà una questione di giornale più a sinistra o più al centro?
Assolutamente no, penso che l'origine delle bassezze dell'articolo della nazione siano da ricondurre oltre che all'autore, ad un collaboratore, una strana figura che si aggira nei corridoi bui delle sedi politiche di zona.
Sarà forse, a breve, l'addetto stampa del nuovo Sindaco di Montopoli?".
Alessandra Vivaldi, ex sindaco di Montopoli in Val d'Arno
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