
Turni del personale per un totale di 2 milioni e 283.000 ore, dedicati alla prevenzione della criminalità in Toscana dal giugno 2013 al maggio 2014, per un totale di 271.000 servizi sul territorio. Questo uno dei dati diffusi dai carabinieri a Firenze in occasione delle celebrazioni per il bicentenario dell'Arma.
Complessivamente, dal giugno del 2013 al maggio 2014, i carabinieri in Toscana hanno arrestato 4.259 persone, 29.308 sono state quelle denunciate, mentre sono stai impegnati in. 144.165 delitti su cui sono state svolte indagini e 14 omicidi (12 dei quali risolti).
Perseguite, inoltre, 1.049 rapine, a fronte delle 1.208 commesse sempre in Toscana nel 2012-2013 (-13,2%). In particolare, sono in lieve diminuzione anche le rapine in abitazione (141 a fronte delle 149 dell'anno precedente). In aumento i furti (+3%): quelli in abitazione denunciati ai comandi dei carabinieri in Toscana sono stati 15.335 tra il giugno 2013 e il maggio 2014, contro i 14.978 del 2012-2013; 1.541 i delitti scoperti in materia di stupefacenti (+5,5%).
Disarticolate 35 associazioni per delinquere, con l'arresto di 107 persone e la denuncia di altre 303. Sempre tra il giugno 2013 e il maggio 2014, in Toscana i carabinieri hanno organizzato 406 eventi sulla legalità per gli studenti delle scuole medie e superiori.
La storia dei carabinieri in Toscana
La presenza dei Carabinieri in Toscana risale al 1859, allorquando il Maggiore Filippo Ollandini, Ufficiale dei Granatieri dell’Esercito sabaudo, dopo che il Granduca Leopoldo II lasciò definitivamente il suo regno, venne inviato a Firenze con l’incarico di assicurare l'ordine pubblico. Ollandini fece approvare un provvedimento per uniformare struttura e compiti della Gendarmeria del Granducato a quelli dei Carabinieri sardo-piemontesi. La Gendarmeria, così ristrutturata, venne posta alle dipendenze del Ministero della Guerra, per le operazioni militari, e dell'Interno, per i compiti di ordine pubblico. Per tali esigenze, il 24 luglio 1859 venne costituita la “Legione Carabinieri Toscani”.
Gli atti istitutivi ponevano particolare attenzione alla figura morale del Carabiniere, ai suoi rapporti con la popolazione ed alla sua stessa vita privata.
Con Regio Decreto del 6 giugno 1866 il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Reali venne trasferito da Torino a Firenze, con sede in un'ala del Monastero di Santa Maria in Candeli al canto di Monteloro, ove oggi hanno sede alcuni reparti del Comando Legione Carabinieri “Toscana”.
Il trasferimento della Capitale da Torino a Firenze fu anche la premessa per un altro importante evento per i Carabinieri in Toscana: la costituzione, il 7 febbraio 1868, del Corpo dei Corazzieri, reparto scelto con il compito di tutelare la persona del Re, della Corte Sabauda e di garantire la scorta d'onore al corteo reale. La permanenza dei Corazzieri a Firenze si protrasse sino al 1871, anno in cui Capitale del Regno d’Italia divenne Roma.
Nel 1917, a seguito di un consistente incremento dell'organico, venne istituito a Firenze un comando intermedio tra il Comando Generale e le Legioni: il Gruppo. Nel 1936 i Gruppi furono trasformati in Ispettorati di zona e poi in Brigate. Firenze fu la sede della III Brigata, dopo quella di Torino e Milano.
Oggi, la "Legione Carabinieri Toscana" è dislocata nelle Caserme “Antonio Baldissera” e “Vittorio Tassi” di Firenze. Essa è comandata da un Generale di Brigata ed è articolata su 10 Comandi Provinciali, 37 Compagnie, 6 Tenenze e 324 Stazioni. Queste ultime costituiscono insostituibile “punto di riferimento” per il cittadino e presidio di legalità su tutto il territorio regionale.
La capillare presenza dei presidi dell’Arma dei Carabinieri sul territorio della Regione fa si che, al verificarsi di eventi o calamità naturali che incidono direttamente sulla collettività, vengano immediatamente attivate le procedure di soccorso e prestata piena assistenza ai cittadini in difficoltà.
A riprova di ciò, gli interventi compiuti dai Carabinieri in occasione di gravi calamità naturali quali le alluvioni che hanno interessato nell’ottobre 2011 la Lunigiana, il successivo 7 novembre l’Isola d’Elba e l’11 novembre 2012 l’area della Maremma, nello specifico la cittadina di Albinia. A seguito di tali eventi i Carabinieri delle Stazioni presenti sul territorio, dando prova di coesione, spirito di abnegazione e altissimo senso del dovere, nonostante l’acqua avesse inondato in alcuni casi anche le loro caserme e le loro abitazioni, si sono prodigati in una tempestiva ed instancabile attività di assistenza e soccorso alle popolazioni, riuscendo ad alleviare le sofferenze della cittadinanza e a mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica, costituendo, anche nell’emergenza, un autorevole e sicuro “punto di riferimento” per le Autorità e i cittadini, limitando i disagi e scongiurando ulteriori e più gravi conseguenze.
Analoga attività di soccorso è stata svolta in occasione del naufragio della “Costa Concordia”, avvenuto dinanzi l’Isola del Giglio (GR) il 13 gennaio 2012.
Subito dopo il naufragio, i militari delle motovedette dell’Arma dislocate in Porto Santo Stefano (GR) e Isola del Giglio, in sinergia con le altre FF.PP. accorse e con la Capitaneria di Porto, procedendo con cautela tra i naufraghi, molti dei quali già con sintomi di assideramento, e noncuranti del pericolo derivante dalla progressiva inclinazione della nave, si sono prodigati senza sosta nel porre in salvo un gran numero di persone. Nel contempo, i Carabinieri della Stazione dell’Isola, unitamente ad altre componenti istituzionali e alla popolazione dell’Isola del Giglio, si sono adoperati nelle operazioni di soccorso ed assistenza a terra dei malcapitati, fornendo loro generi di prima necessità, farmaci, ricovero presso strutture alberghiere all’uopo reperite e trasportando i feriti presso le strutture ospedaliere di Grosseto e Orbetello.
Per attestare la meritoria opera svolta dai Carabinieri nella tragica circostanza, durante le cerimonie commemorative del 2013 è stata conferita dal Comune di Isola del Giglio la “Cittadinanza Onoraria” all’Arma dei Carabinieri per l’impegno e l’abnegazione profusi nelle operazioni di ricerca dei dispersi, nell’assistenza ai familiari delle vittime, nella messa in sicurezza della nave e nelle connesse attività di ordine pubblico.
Altamente meritoria è stata poi l’attività svolta dai Carabinieri nei settori della tutela del patrimonio culturale e della salute pubblica. In particolare, negli anni 2012/2013:
il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze ha recuperato oltre 500 opere pittoriche, sculture, reperti archeologici ed opere contraffatte per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, deferendo all’Autorità Giudiziaria 82 persone;
i Nuclei Antisofisticazioni Sanità (NAS) hanno svolto 3600 controlli ad attività di ristorazione e grande distribuzione di generi alimentari, nonché presso presidi sanitari e studi medici. L’esito di tale attività ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 353 soggetti, nonché all’accertamento di circa 900 violazioni amministrative ed a 261 sequestri, per un valore di oltre 2 milioni di euro.
L’impegno dell’ Arma ha riguardato anche la “diffusione della cultura della legalità”, rivolta soprattutto alle giovani generazioni. A tal fine, presso tutte le Scuole della Regione, d’intesa con i dirigenti scolastici, negli ultimi 2 anni hanno avuto luogo 640 incontri tenuti da Ufficiali e Comandanti di Stazione, ai quali hanno partecipato oltre 47.000 studenti, nonché 137 visite di scolaresche a caserme dell’Arma con il coinvolgimento di oltre 2.000 ragazzi.
Inoltre, in occasione del Bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, il “Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca”, di concerto con il “Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo” e l’Arma dei Carabinieri, ha indetto un concorso artistico di arti figurative dal tema “L’Arma dei Carabinieri: 200 anni di storia. I valori senza tempo da preservare … ieri, … oggi, … sempre”, a cui hanno aderito circa 200 studenti delle classi 4^ e 5^ di 14 Istituti d’arte della Toscana.
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