Nessuna proroga per la chiusura dell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino, svuotamento delle carceri all’indomani della dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi e invito a nomina garanti di Firenze e Pisa.
Questi alcuni degli argomenti che Franco Corleone, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive, ha affrontato questa mattina in conferenza stampa a palazzo Panciatichi.
Il 5 giugno a palazzo Sacrati Strozzi ci sarà il convegno “La chiusura dell’Opg di Montelupo Fiorentino”, un incontro operativo per stabilire le modalità di chiusura dell’ospedale, per parlare delle misure alternative per gli internati e discutere del futuro di Villa Ambrogiana. Ieri, la Camera ha convertito il decreto di proroga di un anno per la chiusura dei sei ospedali psichiatrici giudiziari e il Senato ha migliorato il testo respingendo gli emendamenti che la rinviavano al 2019. Corleone auspica, quindi, che la Toscana sia la prima regione a chiudere il monumento più duro dell’istituzione totale così da diventare un modello nazionale.
Il garante ha poi affrontato una questione che cambierebbe profondamente il sistema carcerario: il giudizio di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi porterà infatti al riadeguamento delle pene. Molti sarebbero i detenuti interessati da questi cambiamenti, in particolare coloro a cui è stata negata la pena per “lieve entità” e a chi si trova in carcere per l’applicazione dell’articolo 73 della Fini-Giovanardi, che non distingueva le droghe leggere da quelle pesanti. Da una stima fatta, Corleone ipotizza che applicando questa distinzione si potrebbe ridurre notevolmente il numero dei detenuti toscani, azzardando una diminuzione del 40 per cento. A dicembre 2013 c’erano nelle nostre carceri 4008 detenuti, di cui 1538 riconducibili all’articolo 73. Applicando questa nuova indicazione in tempi celeri si potrebbe, per Corleone, risolvere il problema del sovraffollamento nelle nostre carceri e rendere finalmente le strutture penitenziarie luoghi adatti al reinserimento.
Vista la difficoltà nell’individuare chi è stato arrestato per possesso di cannabinoidi e chi per altre sostanze, Corleone lancia un appello per un provvedimento che riduca di due terzi la pena per condanne per droga, evitando così difformità di interpretazione tra diverse sedi giudiziarie, perdite di tempo per la giustizia e spese legali.
Corleone ha poi parlato dell’appello alle istituzioni per accelerare la nomina del Garante nazionale e dell’invito rivolto ai sindaci Dario Nardella e Marco Filippeschi perché nominino i garanti a Firenze e Pisa a tutela dei diritti delle persone private della libertà.
Il Garante regionale ha concluso ricordando l’imminente sentenza della Corte europea per i diritti umani, rimandata alla prima settimana di giugno. E’ scaduto, infatti, l’anno concesso all’Italia per trasformare il carcere in un luogo di legalità e adesso il Paese dovrà adottare rimedi strutturali capaci di ridurre la popolazione carceraria e di prevenirne la crescita.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
