Oltre dieci aggressioni ad agenti della polizia penitenziaria all'interno dell'ospedale psichiatrica giudiziaria di Montelupo Fiorentino. L'ultima proprio ieri, mercoledì, dove in due sono stati accompagnati al pronto soccorso dell'ospedale 'San Giuseppe' di Empoli per ferite guaribili in cinque e dieci giorni.
A dirlo è la FNS-Cisl che ha scritto la seguente lettera al provveditore regionale Carmelo Cantone.
"Lo scorso 20 maggio questa Segreteria Regionale della FNS CISL Toscana ha proclamato lo Stato di Agitazione del Personale di Polizia Penitenziaria della Toscana, segnalando alla S.V. alcune situazioni (ribadite nella riunione del 27 maggio) di maggiore criticità in regione.
Tra queste segnalavamo quelle che insistono all’OPG di Montelupo Fiorentino, chiedendo alla S.V. quale sia la futura prospettiva sull’Istituto anche ed a tutela dei Lavoratori della
Struttura stessa.
La Sua risposta (di cui alla nota n. 21755 del 22 maggio 2014) risulta assolutamente semplicistica e non chiarisce quali interventi voglia attuare l’Amministrazione per affrontare la difficoltà quotidiana della gestione. Certo che la Direzione dell’OPG medesimo ha cercato di condividere con le OO.SS. del Personale una nuova organizzazione del lavoro, ma anche quel Direttore è lasciato alla solitaria condizione di dover eseguire programmi riorganizzativi del Ministero della Giustizia e del DAP, per adempiere agli stessi e non essendo invece coinvolta nelle scelte su cosa possibile fare e cosa invece no.
E quindi accade che anche ieri registriamo l’ennesima criticità, con una aggressione al Personale di Polizia Penitenziaria, che ha costretto all’invio al Pronto Soccorso di Empoli di due Colleghi che hanno subito lesioni per rispettivi 5 e 10 giorni di prognosi per le cure del caso. Dall’inizio dell’anno sono più di 10 i casi di aggressioni subite dal Personale, che hanno visto almeno 20 Colleghi coinvolti, per una media di prognosi e cure conseguenti ai fatti mediamente di 7 giorni.
Non è più possibile che continuate a risponderci che sono episodi sporadici e/o casuali.
Ormai è una prassi strutturale che discende da scelte legate alla riforma ipotizzata e non realizzata.
Tra l’altro l’esigenza di contenere il numero di Persone da affidare all’OPG, per rispondere all’altra esigenza di dimostrare la “bontà” delle scelte politiche riformatrici, sta portando ricadute sul sistema penitenziario regionale per effetto dell’aumento di detenuti con problemi psichici, inviati alle ordinarie Strutture penitenziarie della Toscana, con ulteriori problemi di gestione di tali “ristretti” nelle carceri sovraffollate, che non sanno come rendere compatibili le convivenze tra diverse tipologie di detenuti e questi ultimi con problemi sanitari.
A questo si aggiunge l’errore di voler attuare anche nell’OPG misure coerenti con i richiami della Comunità Europea e della Sentenza Torregiani. Così accade che si aprono tutte le Celle dalle ore 8 del mattino fino al tramonto, lasciando gli Internati a vagare per i Reparti, senza impegnarli in quelle lunghe giornate con necessarie attività socio-educative e ricreative, ma determinando così il rischio di “libera convivenza” in numero eccessivo di Persone con problematiche diverse e non sempre compatibili ad un regime aperto come quello attuato. Da qui scaturiscono tensioni che sfociano in aggressioni al Personale o in liti (talvolta violente) tra Internati stessi.
Da oltre un anno non si attua più in OPG nessuna forma di “contenzione fisica sanitaria”, anche questo nella miope visione di far pensare a chissà quale pratica violenta, disponendo però in alternativa interventi in regime d’urgenza (talvolta di T.S.O.) da espletare presso l’Ospedale civile di Empoli. Questo chiaramente aggravando anche l’attività del Personale dovendo in tali casi organizzare servizi di “Piantonamento a vista” presso lo stesso ospedale Empolese.
Il Personale di Polizia penitenziaria dell’OPG non può sostenere più questa situazione, con una dotazione organica carente di circa il 20%. A Montelupo sono in servizio circa 80 Poliziotti Penitenziari e quasi la metà di questi con oltre 30 anni di servizio alle spalle e necessarie tutele anche individuali, contrattualmente previste, che vengono spesso disapplicate.
Su questa situazione l’Amministrazione Penitenziaria non può continuare solo a dirci che dobbiamo avere pazienza, che c’è impegno a fare qualcosa per migliorare la situazione. Noi
vogliamo risposte concrete, non più enunciazioni di principio e slogan utili solo a rinviare l’assunzione di responsabilità sul futuro di chi presta servizio a Montelupo.
Se lo Stato ha deciso di non dover più gestire nelle Strutture penitenziarie le Persone autori di reati ma incapaci d’intendere e volere, destinando alle ASL questa competenza, si facciano carico di quello che serve fare e portino le persone in Strutture diverse. Faremo così chiarezza e potremo destinare la ristrutturata Sede di Montelupo ad altra attività penitenziaria.
Attendiamo dalla S.V. risposte urgenti, che il Personale non può continuare ad attendere con un termine indefinito nel tempo".
Fabrizio CIUFFINI, Segretario Generale FNS Cisl