Il PD dell’Empolese Valdelsa fa quadrato attorno alla figura di Giacomo Cucini, candidato sindaco del Partito Democratico, ma fermo al palo con il 48,05% e al ballottaggio con la sorpresa MoVimento 5 Stelle, targata Fabio Cibecchini che ottiene il 19,16%. Adesso l’8 giugno la cittadinanza di Certaldo è chiamata nuovamente alle urne. Il paese di Boccaccio è l’unico ad andare alle urne, nonostante il PD alle europee avesse superato il 60%. Una discrepanza di oltre 20%, considerato l’oltre 8% arrivato dalle due liste a supporto. Una occasione per il PD di fare autocritica, come ha spiegato il segretario del PD Yuri Furiesi, ma allo stesso tempo un momento di grande dibattito e discussione dove non si possono escludere colpi di scena. Gli elettori non hanno dato la stessa fiducia al progetto certaldese del PD se confrontato con quello europeo. Un 64% che aveva invece tranquillizzato gli iscritti al PD di Certaldo che nella notte del 25 maggio con queste percentuali ostentavano maggiore tranquillità e serenità. Ma nello scrutinio del giorno seguente per le amministrative la doccia fredda che conferma il ballottaggio tanto ventilato nel paese di Boccaccio, scenario storico mai avvenuto.
Intanto il MoVimento di 5 Stelle di Fabio Cibecchini che conquista il 19,16%, sonda il terreno e punta ad incontrare tutti i candidati per cercare un punto di incontro: “Il cambiamento siamo noi, non ci sono alternative, guardiamo i nomi di Cucini che propone, ci sono volti già navigati alla politica, come Denise Latini”. L’esito del ballottaggio pende a favore del PD ma nei grillini regna l’entusiasmo per cercare un risultato che, oltre ad essere insperabile, avrebbe del clamoroso. A Certaldo si preannunciano due settimane calde, piene di incontri e strategie.
La parola d’ordine nel PD è autocritica, come ha spiegato il segretario Furiesi: “E' inutile nasconderselo: sapevamo che le comunali erano un'altra partita rispetto alle europee e che con 6 candidati a sindaco il rischio del ballottaggio era molto concreto. Per pochi voti è stato così. Non cerchiamo scuse, sapremo interpretare tutti insieme i dati con senso autocritico e ci rimbocchiamo le maniche come sempre. Di sicuro non ci sentiamo soli e non perdiamo il nostro entusiasmo: un grande grazie va intanto a tutti quelli che hanno dato fiducia al nostro progetto fin dall'inizio”. La frammentazione delle liste ha giocato un cattivo scherzo al PD: “Almeno di queste 3 hanno pescato nel centrosinistra. Noi adesso faremo tesoro degli errori del passato ma nelle prossime due settimane saremo tutti in giorni in piazza a parlare con i cittadini”.
Sempre dal social newtork arrivano le parole di Cucini: “Non posso negare che seppur sapendo che in 6 candidati sarebbe stato enormemente difficile ce l'abbiamo messa tutta e quindi un pò di amaro c'è. il risultato storico, sia nell'essere in 6, sia del ballottaggio non può che animare in noi qualche riflessione approfondita e sicuramente anche un pò di sana autocritica. Occuperemo i prossimi 15 giorni per spiegare ancora meglio la speranza che vogliamo dare a Certaldo e il nostro progetto che guarda al futuro, che da risposte concrete e che analizza gli errori del passato”.
Dall’altra parte i 5 Stelle non demordono: “1.735 grazie a tutti coloro che hanno deciso di dare fiducia al Movimento e alle persone che su questo progetto si sono spese fino in fondo per mesi e mesi.Un sentito ringraziamento anche a tutte le altre forze politiche che hanno reso possibile questo risultato storico. Il ballottaggio è frutto della richiesta di cambiamento che la cittadinanza ha espresso attraverso il voto a M5S, Altrapolitica, Forza Italia, Iozzi e Rifondazione Comunista. Adesso ci auguriamo che questa richiesta non rimanga inascoltata. Se cambiamento desideravamo, cambiamento dovremo perseguire. Ecco perché siamo chiamati a convergere su alcuni punti fondamentali con l'obiettivo di offrire un'alternativa di governo a questo territorio”. Nessuna alleanza specifica secondo Cibecchini: “Cerchiamo solo punti di incontro per capire se vi possa essere una condivisione su alcuni temi”. Sul web tra lanci di hashtag e decine di post la battaglia ‘mediatica’ è già ricominciata e fino all’8 giugno potrebbe ulteriormente alzare i toni
Giacomo Bertelli