
La vertenza, ad oggi si avvia a conclusione nel peggiore dei modi. Lascia stupiti la pervicacia del presidente del Pecci (e sindaco di Prato) nell’arrivare al licenziamento di nove dipendenti del Centro “Pecci”. E’ necessario fare chiarezza sulla vicenda, sul suo evolversi, e soprattutto che si compia ogni sforzo affinché le lettere di licenziamento vengano ritirate, con l’obbiettivo di una ricollocazione invece dei dipendenti. Presenterò nuovamente sulla vicenda un interrogazione urgente alla Giunta. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo di “FdS” in Consiglio Regionale - sulla vicenda dei nove dipendenti del Centro per l’arte contemporanea Pecci di Prato ,che, a quanto risulta, hanno ricevuto oggi la lettera di licenziamento.“Sul tema – ricorda Sgherri - avevo presentato già più di una interrogazione e avevo definito paradossale che, nel momento in cui si parlava di un suo rilancio, si prevedessero esuberi di personale, per giunta fra i più qualificati e impiegati in settori, come centro di documentazione, biblioteca e didattica, il cui sviluppo – e non certo il loro depotenziamento – sono fondamentali per il rilancio stesso. Oggi arriva – prosegue Sgherri - la doccia fredda, che non solo colpisce i lavoratori ma anche un segmento importante del Pecci del presente e di quello che potrebbe essere in futuro. Come mai questa pervicacia? Come si è arrivati a questo e soprattutto che si metta in campo ogni azione per scongiurare questa conclusione e per ricollocare i lavoratori coinvolti. “
Fonte: Consiglio Regionale della Toscana Gruppo Federazione della sinistra
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