Il Pdl: "Il perché del nostro no alla Tasi"

Elena Bardelli

Roberto Bardelli (Forza Italia) ed Elena Bardelli (FdI-Alleanza Nazionale) spiegano con questo comunicato la propria posizione sulla Tasi.

Nella seduta del Consiglio Comunale del 21 maggio scorso, ci siamo dichiarati fortemente contrari alla proposta dell'Amministrazione di applicare, riguardo alla TASI sull'abitazione principale, l'aliquota massima prevista dalla legge (2,5 per mille) con l'aggiunta della maggiorazione dello 0,8 per mille, la cui applicazione, sempre secondo disposizione governativa, è a discrezione dei Comuni.La nostra contrarietà è legata innanzitutto all'iniquità della TASI e alla legge che l'ha introdotta.

Anche se viene definita come tassa sui servizi indivisibili, tuttavia appare come una imposta patrimoniale, poiché di fatto va a sostituire l'IMU sulla prima casa, per noi bene sacro e intoccabile: il fine è chiaramente quello di assicurare alle casse comunali il gettito delle entrate IMU, diminuite per effetto della soppressione di questa imposta sull'abitazione principale.

L'ingiustizia della TASI si rivela doppiamente anche nella modalità di determinazione delle tariffe: pur essendo una tassa sui servizi indivisibili, le tariffe non vengono calcolate in base al numero dei componenti il nucleo familiare, ma in relazione alla rendita catastale (proprio come avviene per l'IMU), senza considerare il fatto che, siccome l'aggiornamento del catasto non è ancora avvenuto, i cittadini si ritroveranno a pagare la tassa su una presunta rendita immobiliare, che non corrisponde a effettiva realtà.Premesso ciò, abbiamo poi aspramente criticato l'applicazione da parte della Giunta sia della aliquota massima sia delle detrazioni sulla rendita catastale, che a nostro avviso sono astratte e non tengono adeguatamente conto della reale situazione economica delle famiglie.

La legge prevede le detrazioni, anzi per i comuni che adottano la maggiorazione dello 0,8 per mille viene stabilita l'obbligatorietà, ma non è impositiva riguardo alla loro tipologia. La scelta politica delle detrazioni sull'immobile ancora una volta rivela che la preoccupazione principale di questa Amministrazione è quella di far tornare i conti, senza considerare la capacità contributiva delle famiglie sul territorio: vorremmo ricordare al Sindaco che una famiglia che vive in una abitazione con rendita catastale alta può anche avere, a causa della crisi economica, entrate mensili molto basse come, di contro, chi vive in una casa dalla rendita immobiliare bassa può avere un tenore di vita economicamente soddisfacente. Per questo abbiamo proposto detrazioni in base alle esigenze del nucleo familiare, considerando anche la preoccupante condizione di famiglie con la presenza di disoccupati o di persone disabili e anziane a carico. Questa Amministrazione afferma in continuazione di dare la priorità al settore sociale, ma non è affatto credibile; dovrebbe partire dall'attenzione alle necessità particolari dei singoli e delle famiglie, prima ancora di ricorrere ai contributi economici, che sono certamente necessari purché accompagnati da un impegno fattivo per risolvere o alleviare le situazioni di disagio, come avrebbe potuto dimostrare in questo caso e come purtroppo non ha dimostrato.

Fonte: ufficio stampa

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