Nello scorso mese di aprile, scrivendo la notizia della grave perdita della centrale 118 di Empoli, chiudevamo il pezzo così: <nonostante tagli e scelte difficili da capire, a tenere in piedi il tutto ed a farlo funzionare sono e saranno, come sempre, le persone, la loro competenza, la loro passione, la loro formazione, la loro professionalità>. Parole che idealmente si riallacciano a quanto visto sabato mattina in piazza della Vittoria. L'iniziativa 'Defibrilla con noi', infatti, ha permesso alla città di toccare con mano quanto tutto questo sia realtà ed ha portato per una volta alla luce il grande e variegato mondo del soccorso della nostra zona. Medici, infermieri, dipendenti delle associazioni, volontari, come sempre tutti insieme con l'obiettivo di aiutare le persone. E, fra questi, l'esercito dei formatori che spendono tanta parte del loro tempo ad insegnare a più persone possibile l'uso del defibrillatore che, per fortuna, nella nostra zona si sta diffondendo sempre più (circa 100 quelli istallati negli impianti sportivi o nei centri città). Per una volta, insomma, niente corsi nelle stanze dopo cena, ma tutti fuori alla luce del sole per far toccare con mano a chi voleva l'impegno comune per una cosa tanto importante come la salvaguardia della salute.
Un'operazione anche di immagine, ci mancherebbe, ma soprattutto di grande sostanza visto che alla fine quasi mille persone se ne sono tornate a casa con una spillina che attesta la loro preparazione all'uso di uno strumento che può davvero salvare una vita. Il tutto, e qui un plauso va agli organizzatori, senza nessun intoppo. Nonostante i numeri, infatti, tutto è filato liscio e soprattutto in modo veloce per chiunque doveva svolgere il test o fare l'aggiornamento della certificazione già conseguita in passato.
Il messaggio forte che si leva dalla piazza, insomma, è chiaro: nella nostra zona il mondo del soccorso non solo funziona ma va avanti nonostante tagli o cambiamenti organizzativi. E lo fa grazie alle persone, dai professionisti ai volontari. Speriamo quindi che anche chi dall'alto fa le scelte che determinano i criteri organizzativi e gestionali faccia la propria parte e non dimentichi che siamo in presenza di un sistema che va non solo tutelato ma supportato. Sempre. Le risorse da tagliare, se ce n'è bisogno, si possono trovare anche altrove.
Marco Mainardi