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Contribuì al rogo di un furgone dei carabinieri, dai domiciliari torna in carcere perché riceve in casa a Palaia personaggi estranei alla famiglia

Carlo Seppia immortalato da ilgiornale.it

Torna in carcere Carlo Seppia,  lo studente sanminiatese di 30 anni arrestato nel 2011 dopo gli scontri in piazza San Giovanni a Roma.

L'uomo, condannato a una pena di cinque anni, stava scontando la pena con la misura cautelare degli arresti domiciliari nella sua casa di Palaia.

Nelle scorse settimane i  carabinieri della Compagnia di San Miniato avevano segnalato all'autorità giudiziaria che il giovane stava compiendo alcune violazioni alle ristrettezze alle quali è sottoposto. In particolare era stato sorpreso in casa insieme ad altre persone, peraltro con precedenti penali, e Seppia ha il divieto assoluto di intrattenere relazioni con persone diverse da i propri familiari conviventi.

La Corte d'Appello di Roma, competente sul caso di Seppia, ha disposto il suo ritorno in carcere al Don Bosco di Pisa.

 Seppia era stato arrestato il 28 ottobre 2011 dopo aver partecipato ad una manifestazione dei cosiddetti 'Indignados' a Roma. Manifestazione durante la quale si era verificati violenti scontri tra le forze dell'ordine. Lo studente di San Miniato era finito in manette per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e devastazione, aggravata dal fatto di aver alimentato l'incendio di un blindato dei carabinieri. Quest'ultimo episodio era stato riscontrato in seguito alla pubblicazione di una foto sulla versione on line di un quotidiano.

A Seppia erano poi stati riconosciuti gli arresti domiciliari a Toiano di Palaia ma nel giugno 2013 fu denunciato dai carabinieri per evasione, in quanto non trovato in casa al momento di un controllo, lui raccontò ai militari che era dovuto uscire per recuperare i suoi cani scappati. Anche in quel caso gli furono revocati i domiciliari.
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