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Serge Latouche all'Odeon per parlare di crisi tra ecologia, economia e filosofia

Serge Latouche

La Rete per l'Economia Solidale della Valdera (www.valderasolidale.it) ha invitato il filosofo ed economista francese Serge Latouche, professore emerito di Scienze Economiche presso l'Università di Parigi, a svolgere una "lectio magistralis" giovedì 22 maggio al Teatro Odeon di Ponsacco (è previsto un apericena con prenotazione a partire dalle 19,15 al costo di 5 €, a seguire la conferenza).  Latouche racconterà la sua visione della crisi che il mondo sta attraversando, analizzando il rapporto tra ecologia, economia e filosofia.  La sua tesi è che quello che sta accadendo in campo ambientale, economico e sociale, è il risultato di una concezione di progresso che non tiene conto dei limiti naturali e temporali e che alla cooperazione sostituisce la competizione ed il conflitto. Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale ed una presa di coscienza urgente e di portata globale.

Egli critica, attraverso argomentazioni teoriche e con un approccio empirico comprensivo di numerosi esempi, il concetto di sviluppo e le nozioni di razionalità ed efficacia economica. Queste infatti appartengono ad una visione del mondo che mette al primo posto il fattore economico; per Latouche invece si tratta di "far uscire il martello economico dalla testa", cioè di decolonizzare l'immaginario occidentale dall'economicismo sviluppista. In questo quadro egli critica anche il cosiddetto "sviluppo sostenibile", espressione che a prima vista suona bene, ma che in realtà è profondamente contraddittoria, e rappresenta un tentativo estremo di far sopravvivere lo sviluppo, cioè la crescita economica, facendo credere che da essa dipenda il benessere dei popoli. I numerosi testi di Latouche invece evidenziano che i maggiori problemi ambientali e sociali del nostro tempo sono dovuti proprio alla crescita ed ai suoi effetti collaterali; di qui l'urgenza di una strategia di decrescita, incentrata sulla sobrietà, sul senso del limite, per tentare di rispondere alle gravi emergenze del presente.

Fonte: Rete per l'economia solidale della Valdera

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