Bilancio della Banca di Cambiano. Si tratta del documento che arriva nel 130° anno dalla fondazione dell'istituto, avvenuta nel 1884.
La Banca con sede a Castelfiorentino ci arriva con dati e numeri che, nel solco di quello che sta avvenendo dall'inizio degli anni 2000, vedono la Cambiano crescere senza soluzione di continuità.
Il presidente Paolo Regini e il direttore generale Francesco Bosio, insieme al vice direttore Giuliano Simoncini, hanno illustrato la situazione che delineeranno domani, venerdì 10 maggio 2014, di fronte all'Assemblea dei Soci, in programma all'auditorium dell'istituto Enriquez di Castelfiorentino dalle 16.
Regini e Bosio hanno spiegato come, nonostante la crisi, la Banca sia cresciuta sia nel numero dei soci (oltre 3000) e nei numeri degli impieghi e del denaro raccolto sul territorio. I dati li vedremo a breve (nel video qui sopra il dir. gen. Bosio illustra alcuni grafici sia sull'andamento nazionale dell'economia, sia specificatamente sulla Banca di Cambiano), ma intanto un riferimento esemplare è che la 'Cambiano' è, secondo l’ultima indagine di Mediobanca, la prima banca di credito cooperativo della Toscana per attivo tangibile e la quarta in assoluto in Italia, con la differenza fondamentale che le prime tre classificate si sono sviluppate attraverso fusioni, mentre la Banca di Cambiano è cresciuta, e si consolida sempre più, esclusivamente con forze proprie e per linee interne.
I 130 anni della Banca, hanno sottolineato alla conferenza stampa il presidente Paolo Regini e il direttore generale Francesco Bosio, registrano la crescita della Banca negli ultimi quattordici anni (nel 2000 aveva diciotto sportelli e oggi ne conta trentacinque).
Numeri che testimoniano quanto la Cambiano voglia avvicinarsi sempre più alle famiglie e alle imprese e sia realmente radicata nel territorio.
L'ampliamento del bacino di utenza ha interessato in gennaio la nuova filiale di San Miniato Basso e riguarderà in ottobre Firenze, nella prestigiosa Villa Fagan in viale Gramsci: una presenza fiorentina che nasce anche dalla forte richiesta del capoluogo toscano di una banca di credito cooperativo dalla reputazione consolidata per il forte e antico rapporto con il territorio e soprattutto per suo operare nella pratica quotidiana con soci e clienti in piena aderenza con i propri principi etici e sociali costitutivi.
Sulla penetrazione nel territorio fiorentino Bosio ha spiegato: "Il discorso non è tanto quanto noi vogliamo puntare su Firenze, ma quanto Firenze vuole puntare su di noi. Nelle filiali che abbiamo aperto sta emergendo un apprezzamento da parte della gente, che è lo stesso poi di quello che ci dicono nelle altre aree che copriamo, a partire dall'Empolese Valdelsa... E cioè che siamo una banca vicina alla gente, con cui si può parlare. Mi azzardo a dire che la gente inizia ad avvertirci come una banca fiorentina, più di altre che hanno la sede in città. Cosa che avremo presto anche noi. Fa piacere anche sapere che, più di ogni altra operazione di marketing, quello che ci fa crescere è il passaparola fra le persone. I nostri clienti sono i nostri primi promotori".
Come si diceva i dati che verranno presentati all’assemblea dei più di tremila soci della banca per l’approvazione del bilancio, si raccontano da soli: la raccolta diretta da famiglie e imprese ha raggiunto la cifra di 2.102 milioni di euro, con un incremento del 9,15% rispetto all’anno precedente, mentre a livello nazionale c'è una flessione del 1,9%; gli impieghi economici con famiglie ed imprese ammontano a 1.848 milioni di euro, con una crescita del 2,79%, mentre a livello nazionale c'è una flessione del -4,2%; l’utile netto d’esercizio si attesta a 4,8 milioni di euro, dopo consistenti accantonamenti prudenziali effettuati.
“I risultati positivi della Banca di Cambiano - ha sottolineato Regini - poggiano sulla qualità delle persone, oltre che nell’essere un modello di banca locale che coniuga l’indipendenza con l’efficienza, il radicamento nel territorio, la cultura e la solidarietà, nella consapevolezza di far parte di un sistema di “utilità sociale. L’innovazione tecnologica utilizzata, poi, è di supporto al rapporto interpersonale cliente/banca e ha la funzione di facilitatore, ottimizzando le prestazioni e offrendo al cliente servizi efficaci, rendendo più facili ed immediate le soluzioni. I dati che il direttore Bosio presenta parlano da soli e questo avviene nonostante un anno che possiamo definire 'terribile'. L'augurio per tutti è che i timidi segnali di ripresa si confermino presto”.
Bosio ha detto: "Il vero valore è il senso di appartenenza dei dipendenti. Sono oltre trecento e sono in crescita. L'ultimo che arriva dopo qualche giorno entra nello spirito e nel clima che contraddistingue la nostra banca e i nostri uffici e per me questo è il plusvalore dalla Cambiano. Mi piace sottolineare l'anima di questa banca: relazione col cliente, rispetto e ascolto della persone".
"Non possiamo che essere soddisfatti nel presentare questo resoconto ai nostri soci - ha affermato Bosio - i dati che verranno riportati domani all’assemblea dei soci, sono frutto soprattutto del delicato equilibrio tra l’esigenza di preservare condizioni di sana e prudente gestione e quella di evitare l’innescarsi degli effetti pro-ciclici che deriverebbero da un indiscriminato inasprimento delle condizioni di mercato. A tal fine è stato, e continuerà ad essere, fondamentale per noi affinare la capacità di valutare il merito di credito alle imprese, tenendo sempre presente che il rafforzamento del patrimonio della banca, è la condizione necessaria per mantenere i flussi di credito all’economia”.
“Sono numeri che confermano - ha concluso Bosio - che anche per questo esercizio, in una fase in cui si parla tanto di restrizioni nell’erogazione del credito, l’ormai celebre credit crunch, la Banca di Cambiano si è distinta per avere intrapreso iniziative di segno opposto erogando credito, che ha visto un incremento del 2,79% dei dati della banca rispetto ad una riduzione del 4,2% a livello nazionale.
Abbiamo sottoscritto accordi con varie associazioni di categoria stanziando nel 2013, a sostegno delle piccole e medie imprese, ulteriori 52 milioni di euro per specifici plafond a condizioni agevolate in convenzione con i Consorzi Fidi, con i quali risultano perfezionate complessivamente operazioni per 162 milioni di euro. Per i 130 anni dalla fondazione abbiamo poi proposto il vantaggioso prodotto “Mutuo Casa 230”, per acquisti e ristrutturazioni. Analogo impegno abbiamo profuso nell’ambito culturale stanziando importanti contributi, convinti del binomio vincente economia e cultura, dove cultura è qualità della vita delle persone; abbiamo ugualmente erogato moltissimi contributi utili alle necessità sociali e solidali del territorio”.
- Da sinistra Gianfranco Simoncini, Francesco Bosio e Paolo Regini (foto gonews.it)
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