Sono stato contattato da alcune imprese con sede in via del Confine, nella zona industriale di Scandicci. I titolari volevano segnalarmi un problema che dura ormai da parecchi anni: le pessime condizioni della strada. Sono andato sul posto e ho visto una strada veramente malmessa, piena di dossi e buche, che ogni giorno viene percorsa - con difficoltà - da camion e tir che caricano le merci. Gli imprenditori mi hanno spiegato che vi sono ancora incertezze sulla natura di quella strada, poiché nasce come strada privata, ma - sostengono - da qualche anno dovrebbe essere stata presa in carico dal Comune di Scandicci. Questo in passato si è occupato di installare l'illuminazione pubblica, la segnaletica e le strisce pedonali (semplicemente disegnate sul terreno sconnesso), senza però curare la manutenzione della cosa più importante, ossia la strada stessa. In effetti è un percorso accidentato difficilmente percorribile dai mezzi pesanti. Per di più - mi raccontavano gli imprenditori - che spesso sono loro a dover tappare i crateri che si formano anche a causa delle radici degli alberi, il tutto con costi che in un periodo di crisi diventano davvero insostenibili. Infatti, alcune delle imprese che ho visitato hanno la produzione quasi ferma e molti dipendenti in cassa integrazione a causa della crisi e della competizione cinese. Infine, esiste un grosso problema legato allo scolo delle acque data la scarsità di canali e la loro mancata cura, per cui ad ogni temporale l'acqua sale fino a coprire parti intere della strada fino a dentro i capannoni, coi disagi che ne derivano. Se questa è la condizione che in questi anni l'amministrazione
La rabbia degli imprenditori di via del Confine: "Crateri? Li tappiamo noi"

Claudio Gemelli