Il movimento 'Fare per fermare il declino' a sostegno della candida sindaco Silvia Motroni

Silvia Motroni e Daniele Coen

"Quando ci siamo incontrati per la prima volta nel luglio del 2013 è stato un 'colpo di fulmine' politico. Ci siamo resi conto che i nostri punti programmatici nazionali, declinati a livello locale, erano interpretati al meglio da Silvia Motroni. Da allora è iniziato un lungo percorso che ci ha portato a sostenerla nella corsa alla carica di sindaco a Montecatini Terme". Così Daniele Coen, coordinatore della provincia di Pistoia di "Fare per fermare il declino", ha introdotto la conferenza stampa con la quale, questa mattina, il suo movimento politico ha ufficializzato il sostegno alla Motroni. "L'obiettivo del nostro programma è quello di scalzare un sistema per il quale la 'spending review' devono pagarla solo i cittadini con più tasse, mentre noi pensiamo che si possano ridurre i costi, tagliando spese inutili e sprechi – ha spiegato Coen –. Nei comuni abbiamo cercato di individuare persone che potessero condividere questa battaglia e a Montecatini abbiamo da subito trovato un'ampia intesa con Silvia e la lista civica 'ORA', nella quale ci sarà anche un nostro candidato, Stefano Poggetti". Quindi Coen ha concluso con una proposta forte per tutta l'area: "Crediamo opportuno muoversi verso la creazione di un comune unico per la Valdinievole. Gli attuali 11 sono un vero non senso".

Silvia Motroni ha confermato l'unità di vedute: "Una connotazione manageriale nella gestione della cosa pubblica è un aspetto che condividiamo pienamente. Il sostegno di 'Fare' è la garanzia che fra i nostri primi obiettivi c'è la rivisitazione della imposizione fiscale e la lotta agli sprechi", ha spiegato Motroni. Che ha poi fatto un riferimento alla lista per le elezioni europee alla quale ha aderito "Fare", cioé l'Allenza liberali democratici europei, che ha utilizzato tre slogan che sono molto piaciuta al candidato sindaco: "Libertà, legalità, semplicità, recita il manifesto dell'Alde – ha concluso Motroni -. Una sintesi perfetta del mio pensiero: libertà dai vecchi schemi della politica, legalità intesa come rispetto pieno delle regole e tolleranza zero, semplicità ovvero semplificazione di un sistema burocratico opprimente, non più tollerabile".

"I dieci punti di Sensi? Il libro dei sogni in stile berlusconiano"

"Abbiamo appreso dalla lettura dei giornali quali sono i dieci punti che il candidato sindaco del centrodestra, Riccardo Sensi, ha annunciato di voler realizzare, in tempi brevissimi, in caso di vittoria alle prossime elezioni comunali. Dieci cose da fare subito che in anni e anni di gestione della città lui e lo schieramento che rappresenta non hanno mai provato a fare. Insomma un nuovo libro dei sogni, nel classico stile berlusconiano: promesse che non trovano riscontro nella realtà". E' con queste parole che Silvia Motroni, candidato sindaco delle liste "ORA" e "Rinnovamento per Montecatini" commenta le parole di Riccardo Sensi contenute nei dieci punti programmatici da realizzare entro la fine del 2014, qualora divenga sindaco di Montecatini Terme.

"E veniamo allo specifico delle proposte – prosegue Motroni, che inizia analizzando i temi relativi alla sicurezza -. Sensi parla del presidio della Polfer quando è la Polfer ad aver eliminato i presidi e quando la loro disciplina è regolata dal Ministero e non certo dalle amministrazioni comunali. Quanto al numero di rappresentanti delle forze dell'ordine in servizio sul territorio, Sensi ha probabilmente scambiato gli organi dello Stato per un'agenzia interinale. Sono il Questore e il Prefetto, e non altri, a decidere se Montecatini è o non è protetta a dovere, se ha mezzi e uomini sufficienti ai suoi bisogni. Quanto, infine, ai vigili urbani ci saremmo accontentati che la giunta della quale faceva parte, che portò il corpo di Polizia municipale da 63 a 21 unità, avesse mantenuto la vecchia promessa dell'istituzione del vigile di quartiere, anziché, oggi, fare nuove promesse".

C'è poi il tema delle Terme, sottolinea ancora Motroni, "sul quale è meglio sorvolare per amor di patria. Oggi si parla di ridimensionare il progetto di Fuksas per le Leopoldine. Ma Sensi quando era nel cda delle Terme si era distratto, non si era reso conto di cosa stava accadendo?". Quindi la chiusa finale: "Il problema vero di Riccardo Sensi è Riccardo Sensi, un uomo che non riesce a mettersi d'accordo con il suo passato. Quando abitava nella zona del mercato decise lo spostamento allo stadio. Oggi non è più convinto di quella soluzione e vuol nuovamente spostarlo. Per caso ha cambiato domicilio?".

Fonte: Ufficio Stampa

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