“Le 10 idee da 10mila euro saranno finanziate dai contributi straordinari per il Comune unico”: è netta la risposta di Giulia Mugnai alla richiesta del Movimento 5 Stelle che avanzava dubbi sulla sostenibilità del progetto “Dieci da dieci” presentato dalla candidata Sindaco del Partito Democratico.
“Il nuovo ente - spiega Giulia Mugnai - riceverà circa un milione di euro all’anno di trasferimenti statali e altri 500mila euro dalla Regione Toscana per i primi cinque anni: investirne 100mila nella riqualificazione dei centri storici non è una promessa da campagna elettorale, ma un impegno sostenibile e concreto per dimostrare attenzione alle piccole cose e recuperare dal degrado le aree trascurate della nostra città. E se per farlo daremo a dieci giovani creativi del territorio la possibilità di far valere la loro professionalità, sarà soltanto un buon modo per evitare che i nostri giovani trovino opportunità solo all’estero”.
La candidata Sindaco ribadisce poi quanto spiegato in occasione dell’apertura della sua campagna elettorale, “che non a caso abbiamo voluto aprire proprio davanti alle ex-Scuole Lambruschini per ribadire con fermezza che non abbiamo paura, non ci nascondiamo davanti ai problemi ma siamo pronti ad affrontarli con coraggio e a viso aperto”
“Non siamo noi quelli dei populismi. Non stiamo promettendo soldi, ma interventi concreti di riqualificazione e manutenzione, senza spendere per opere nuove né consumare altro territorio. È così che intendiamo spendere le risorse in arrivo, che utilizzeremo anche per ridurre l’Irpef allo 0,6% e investire sui nuovi collettori fognari per la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico”.
Il Movimento 5 Stelle chiedeva inoltre a Giulia Mugnai di pagare di tasca propria le “Dieci da dieci” in caso di sconfitta. “Una richiesta grottesca degna del modo più antico e deleterio di far politica, quello di strumentalizzare quando non si hanno argomenti per rispondere nel merito. In campagna elettorale ci si confronta sui programmi e dunque anche sul come e sul dove le forze in campo intendono destinare le risorse a disposizione. Saranno poi i cittadini a valutare e premiare le proposte più credibili e non si capisce perché i candidati sconfitti dovrebbero pagare di tasca propria i progetti bocciati dagli elettori. Del resto, se anche per assurdo funzionasse così, il Movimento 5 Stelle avrebbe poco da temere: dietro a certi chiassosi proclami siamo ancora in attesa di sentire la loro prima proposta concreta”.
Fonte: Ufficio Stampa