“L' apertura di un negozio di parrucchiere in Via Montalbano da parte di cinesi è alquanto strana per la tempistica, per i locali dove esercitano e per la pubblicità promossa. L'assessore Lomi ha il dovere di rispondere a tutti i quesiti che in queste ore stanno giustamente chiedendo i commercianti del settore e non”. Con questa affermazione il Coordinamento Comunale di Quarrata di FdI Alleanza Nazionale interviene sull'apertura del negozio di Via Montalbano.
“Il tutto appare velato da mistero se si pensa che dall'oggi al domani è stata aperta l'attività senza che vi sia stata una esposizione di inizio lavori per l'adeguamento del locale secondo le norme igienico sanitarie previste per l'esercizio di attività di parrucchiere ed estetista all'art. 12 e dall'art. 16 del regolamento comunale come ad esempio se il pavimento a superficie unita e lavabile, pareti di materiale liscio o facilmente lavabile fino ad una altezza di mt. 2 dal pavimento (zona lavaggio/tintura per le attività di barbiere parrucchiere), se vi sono lavabi fissi, arredamento di facile pulizia, se vengono utilizzate apparecchiature di sterilizzazione, se vi è un bagno ad uso esclusivo dell'esercizio, accessibile dall'interno e servito da regolamentare antibagno con lavabo, se l'attrezzatura e la rubinetteria, rispettano le norme di cui a D.P.R. 327/80. Ma i quesiti sono anche altri e riguardano soprattutto se è stata rispettata la procedura della legge regionale 29/2013 come la comunicazione di inizio attività (SCIA) e la sua conformità, il possesso dell'abilitazione professionale.
Se i cosmetici utilizzati rispettano le norme previste dalla 713/1988 che regola la commercializzazione secondo norme di sicurezza per chi le acquista e al cliente a cui vengono applicati. Inoltre se è rispettato il regolamento comunale all'art. 3 che prevede l'autorizzazione all'apertura di un esercizio può essere rilasciata a condizione che tra esercizio di cui si chiede l'apertura e i preesistenti esercizi dello stesso tipo intercorra almeno la distanza di mt. 400 nel centro abitato. Ed infine se il volantinaggio di promozione dell'attività ha rispettato tutti i criteri previsti dal regolamento Comunale 13/2009 sulla diffusione del messaggio e il relativo pagamento.
A tutte queste legittime domande – conclude il coordinamento di Alleanza Nazionale - che gli operatori del settore si stanno chiedendo è doveroso che sia data risposta in quanto in un periodo di crisi generale sarebbe inaccettabile anche la ben che minima violazione visto che i titolari di attività di parrucchiere ed estetica sono soggetti a continui controlli igienico sanitari, finanziari e tributari che a volte ne minano anche la sopravvivenza dell'attività stessa. In una attività come quella di parrucchiere e di estetista non si possono attendere 60 giorni dalla SCIA per effettuare controlli perchè ne va della salute dei clienti sui quali possono essere applicati prodotti o effettuati dei servizi che vano ad impattare sulla salute. Se l'Assessore ci assicura che tutto è stato rispettato siamo felici che anche la comunità cinese si stia adeguando alle leggi vigenti nel nostro territorio nazionale. Differentemente chiediamo un intervento tempestivo.”