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Lavoro, alla vigilia del 1° maggio è il calzaturiero a destare maggiore preoccupazione. Contino (Cgil): "L'industria della scarpa rischia di sparire"

foto d'archivio

Un settore calzaturiero che preoccupa e una settore conciario caratterizzato da una situazione a ‘macchia di leopardo’. Con questo scenario i sindacati e il mondo del lavoro del comprensorio del Cuoio si apprestano a festeggiare il 1° maggio alla Torre Giulia di San Romano, nel comune di Montopoli in val d’Arno.

Per quanto riguarda la manifestazione, quest’anno tornerà ad essere unitario dopo due anni di divisione tra i sindacati confederati.

1MAGGIO 2014 San Romano VISUALIZZA IL PROGRAMMA

Tuttavia il 1° maggio oltre ad essere un momento di festa è anche momento di riflessione per il sindacato. “Nella nostra zona la conceria è caratterizzata da una situazione che potremmo definire a macchia di leopardo – spiega Domenico Contino della Cgil – con alcune aziende, specialmente quelle che hanno una produzione di alto livello, che si assestano su standard addirittura precedenti alla crisi e altre che invece fanno fatica, ricorrendo ancora alla cassa integrazione”.

Il settore che preoccupa di più il sindacato è tuttavia quello calzaturiero. “Rischiamo di veder scomparire questo tipo di industria dal comprensorio – avverte Contino – perché le aziende mettono su piazza un prodotto che il mercato non riceve. Manca, tra le altre cose, anche una rappresentanza unitaria degli imprenditori che possa fare fronte comune e avere visibilità nei confronti delle istituzioni. In provincia di Pisa la situazione dei calzaturifici è molto critica. Basti pensare che i lavoratori del Lorbac che si sono ricollocati hanno quasi tutti trovato lavoro – conclude Contino – fuori dalla provincia”.

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