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Ultimi giorni per i 'Cartografi della Memoria' dell'associazione Elan Frantoio, il 29 e 30 aprile due performance aperte al pubblico

Firenza Guidi

“Da piccola venivo da Milano a casa della nonna paterna a Poggio Pieracci, a Massarella. Quel luogo per me è pieno di immagini nascoste nell’acqua scura e torbida del Padule. Non c’è ricordo senza luogo. Non c’è luogo che non conservi gelosamente un repertorio di ricordi. È la topografia della memoria.” Inizia cosi la Guidi a parlare del progetto.

Come è possibile creare una mappa della memoria? Una mappa dei luoghi e fatti che esistono nel ricordo degli anziani e che invece, materialmente, non esistono più? C'è un modo per evitare che la memoria di una collettività vada perduta, cancellata dal tempo perché custodita da pochi depositari destinati un giorno a scomparire?

È un progetto difficile e ambizioso, sicuramente molto stancante, ma è una fatica che Firenza Guidi ormai affronta da anni. Una lotta instancabile contro l’usura e l’oblio del tempo verso la Memoria, quella con la M maiuscola; una missione quanto mai importante in questi tempi in cui è fin troppo facile cedere al negazionismo, alla mania di ridurre tutto in cifre e statistiche o ancora peggio in una celebrazione vuota e abitudinaria.

Dopo aver concluso in gennaio un progetto triennale di educazione alla pace con circa 300 ragazzi, la Guidi rinnova il suo impegno per il conservazione della Memoria con un altro progetto assieme alle classi 5 elementari e 3 medie dell’istituto comprensivo F. Sacchetti con il supporto del comune di San Miniato: Cartografi della Memoria perché la Memoria è la mappa di un’armata silenziosa, così recita la campagna grafica affissa a San Miniato.

Martedì 29 e mercoledì 30 aprile il progetto verrà presentato al pubblico dalle ore 18 in due performance che vedranno partecipi i ragazzi e la compagnia permanente del Frantoio: martedì presso la scuola elementare Dante Alighieri, mercoledì presso la scuola media G. Rodari. L’ingresso sarà libero e aperto a tutti.

Nessuno ci obbliga a ricordare, non c’è una legge o un principio che regoli la nostra memoria: è un’esigenza inderogabile, una necessità, che Firenza Guidi sente. Non molti sanno che il nonno e lo zio della regista furono uccisi durante l’Eccidio del Padule “ad opera dei tedeschi”, recita la lapide nella piazza di Massarella. Recentemente poi un cippo commemorativo è stato posizionato nel Padule non lontano dalla casa dove aveva vissuto sua madre allo Spinelli a ricordare proprio queste vittime e per Firenza Guidi si riapre una ferita personale che rinnova con ulteriore forza l’impegno e la volontà della regista di mantenere viva la Memoria.

Fonte: Ufficio Stampa

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