La replica del vicesindaco Rucco, sul tema della sicurezza e della videosorveglianza, impone alcune precisazioni e riflessioni. Egli mi definisce "esponente dello schieramento di Berlusconi", ma per dovere di corretta informazione, faccio notare che scrivo in qualità di esponente della lista civica "Mi piace Sensi Sindaco".
Sul tema principale, leggo che l'amministrazione sostiene di avere fatto "molto" per la sicurezza; non ho certo la presunzione di poter dare una valutazione tecnica sulla portata degli interventi ma, il duraturo stato di prostrazione e degrado sociale della nostra città costituisce, purtroppo, il termometro più adeguato per diagnosticare l'assoluta inefficacia delle azioni a contrasto, troppo improntate ai principi del buonismo e dell'eccessiva tolleranza (giunta ormai oltre la soglia del masochismo).
Se è vero che la necessità è madre dell'invenzione, l'amministrazione avrebbe dovuto impegnare risorse più rilevanti e ben altra determinazione per combattere questo inesorabile declino sociale. Non lo ha fatto perché, evidentemente, non percepisce il disagio dei cittadini che vivono in una città, purtroppo, non più a misura d'uomo ma di feccia.
È senz'altro il caso di ricordare, poi, che la tecnologia ha fatto passi da gigante, abbassando, nel corso degli anni, i prezzi ed elevando la qualità, pertanto il merito di un risparmio di spesa non è certo ascrivibile all'amministrazione ma alle dinamiche del mercato.
Se "la sicurezza è il tema centrale in città da 20 anni" (cit.), perché allora è stata emessa la gara per il sistema di videosorveglianza soltanto a pochi mesi dal termine del mandato?
Vale la pena, infine, sottolineare che ogni voce di spesa, per avere accesso ad un bilancio, necessita di una traduzione in numeri e, pertanto, è il denaro (e non certo le uova di aringa) a rappresentare il minimo comune denominatore per effettuare raffronti. Nello specifico, il denaro pubblico e la discutibile scelta di destinarne molto ad operazioni del tutto insensate.