''E' inaccettabile che dopo oltre un anno di indagini la procura non abbia ancora formulato il capo di imputazione, né faccia sapere alla parte offesa a che punto sia l'inchiesta''. Lo ha detto Rolando Rossi, legale della famiglia di Mara Catani Nieri, la donna di 42 anni morta il 26 aprile dell'anno scorso a Capannoli forse in conseguenza di un litigio con il marito. Alfredo Di Giovannantonio, 39 anni, camionista, di Cascina, ha spiegato l'avvocato, ''è indagato da mesi ma non si sa ancora per quale reato''.
''In realtà è tutto piuttosto chiaro - ha aggiunto Rossi - e il pubblico ministero deve decidere solo se si sia trattato di un omicidio premeditato o preterintenzionale, ma che si tratti di un omicidio non ci sono dubbi. E ne sono convinti anche i carabinieri: i Ris hanno trovato tracce di sangue nella casa della coppia ed evidenti segni di pulizia. Così come sotto le unghie della vittima sono state trovate tracce biologiche riconducibili al compagno''.
Da fonti investigative si apprende anche che i carabinieri della compagnia di Pontedera che condussero le indagini avrebbero chiesto a più riprese misure cautelari nei confronti dell'indagato senza però convincere la procura. Gli stessi Ris evidenziarono la presenza di evidenti segni di trascinamento del cadavere dall'interno all'esterno della casa, dove il marito disse invece di avere già trovato morta la donna, forse per malore. '
'Dopo un anno - conclude il legale - credo che sia doveroso per il pubblico ministero procedere al capo d'imputazione oppure alla richiesta di archiviazione, dando alla parte offesa, ovvero alla famiglia della vittima che assisto, la possibilità di chiedere un'opposizione per celebrare un processo che faccia luce sulla vicenda''.