gonews.it

Gli studenti in viaggio ai campi di concentramento

Gli studenti nelle baracche di Dachau

La Pace è un tema chiave attorno al quale costruire un percorso formativo per i ragazzi che frequentano l'Istituto secondario di primo grado “F. Ferrucci” di Larciano. Una pace che trova nella conoscenza dei fatti storici e nella conservazione della memoria degli strumenti chiave per accompagnare gli studenti nella loro crescita umana e civile. La scuola per perseguire al meglio questo obiettivo di educazione alla pace, inserito all'interno dei suoi percorsi di contenuto disciplinare, ha accolto l'invito dell'amministrazione comunale di Larciano di effettuare una visita al Campo di concentramento di Dachau in Germania ed ha ricevuto per questo un contributo finanziario di 3000 euro.

Nei giorni 3-4-5 aprile ben 70 alunni delle classi terze sono stati accompagnati a visitare Dachau, Monaco e Peissenberg, tre luoghi con significati particolari e importanti per motivi diversi.

Il campo di Dachau appartiene ad un capitolo doloroso della seconda guerra mondiale poichè in esso si sono verificati avvenimenti atroci e può essere risultata una visita per certi versi triste e faticosa a dei giovani studenti di 13-14 anni ma questo è il modo più efficace e reale di conoscere e non dimenticare gli errori del passato. Nel diario di viaggio un'alunna ha scritto: “Io avevo letto sui libri di storia cosa fossero i campi di concentramento ma solo quando ci sono entrata dentro ho capito veramente come erano fatti e quale fosse lo stato di umiliazione e sofferenza degli internati” Un altro ha espresso così il suo pensiero: ”Non credevo potessero gli uomini comportarsi in modo tanto mostruoso verso altri uomini e, ad essere sincero, non ho capito come sia potuto accadere senza che nessuno li fermasse prima”

Riflessioni semplici ma molto profonde che rendono chiaro il valore educativo e formativo di questo viaggio della memoria.

Al termine della visita guidata, gli alunni guidati dall'assessore Falasca Fabrizio di Larciano accompagnato dall'assessore Picchi Valentina di Cerreto Guidi, dove si trova il Museo della Memoria Locale, presso il quale verrà presentato e conservato il documento audio-video che testimonierà il lavoro svolto nell’ambito del progetto Educare alla Pace 2014, hanno scelto di deporre una corona al monumento ai caduti nel Campo facendo un minuto di raccoglimento e l'assessore Picchi ha dichiarato che ogni persona che visita luoghi come il campo di Dachau si carica di una responsabilità: “Noi come voi ragazzi siamo titolari di una conoscenza che non è quella di tutti…da questo momento in poi voi siete come le persone che hanno vissuto questa realtà e gli eventi accaduti in questi campi” e ha continuato “chi vi ha portato qui, le istituzioni da una parte e la scuola dall’altra, lo ha fatto perché voi foste cittadini del domani responsabili” e ha concluso con un appello ai ragazzi “La conoscenza. Voi dovete essere titolari della conoscenza dei fatti, soltanto essendo a conoscenza dei fatti potrete essere liberi di scegliere, e questo vale in ogni campo della vita”.

“A voi giovani spetta di ricordare e avere memoria di tutto ciò - ha continuato l’assessore Falasca - ma soprattutto tocca a voi il compito di continuare a costruire un’Europa socialmente giusta in cui tutti sono cittadini liberi di attraversarla, in ogni paese che la costituisce. Ora, dopo il dolore vissuto attraversando insieme questo campo dell’orrore, nei vostri occhi vorrei non solo leggere la tristezza, ma anche la speranza di chi sogna un’Europa dove poter camminare insieme senza paure”

La conoscenza, la memoria devono essere strumenti di pace, non strumenti di odio e rancore. L’assessore Falasca ha tenuto a sottolineare: “Oggi in questa società dove tutto si pesa con il denaro, c’è ancora qualcosa che nessuno può acquistare: la pace. Un bene inestimabile per ogni popolo del pianeta, a voi, a noi e a tutti quelli che vogliono un Paese dove poter vivere nella concordia spetta il compito della memoria di ciò che è accaduto e operare fattivamente per la fratellanza degli uomini.

La novità che è stata inserita all'interno di questo viaggio è stato il soggiorno a Peissenberg, voluto dal sindaco Pappalardo Antonio con lo scopo di far nascere una rapporto di amicizia e collaborazione tra i due Comuni a seguito di una serie di scambi che da alcuni anni avvengono tra le due corali e di un gesto, unico nel suo genere, fatto un anno fa dal sindaco Vanni di Peissenberg e da una rappresentanza di cittadini tedeschi, di deposizione di una corona al monumento di Castelmartini alle vittime dell'eccidio del padule di Fucecchio e ai caduti di tutte le guerre.

Il sindaco Antonio Pappalardo ha così pensato di voler ricambiare il gesto andando a Peissenberg a rendere omaggio ai loro morti in guerra. Si è svolta una cerimonia al monumento dei caduti della prima e della seconda guerra mondiale di Peißenberg, durante la quale il sindaco Vanni ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è di coltivare l'amicizia tra le città di Larciano e di Peißenberg. Ciò presuppone tuttavia un sincero confronto con i fatti del passato che gravano sui nostri rapporti, al fine di superare ogni conflitto latente ancora presente e di dar forma insieme a un futuro libero da rancori e pregiudizi. Stimolando nelle nostre città il ricordo degli orrori della guerra desideriamo quindi porre le basi di un futuro comune di pace, caratterizzato da sentimenti duraturi di amicizia e rispetto.” Ha continuato poi descrivendo il significato del gesto che i due sindaci stavano facendo: “deponendo oggi questa corona di alloro, vogliamo far sì che il passato con i suoi orrori non venga rimosso e dimenticato, vogliamo che non si dimentichi mai cosa significa la guerra e che fonte di distruzione, disperazione e di dolore essa sia per gli uomini. Un tale oblio potrebbe infatti portare nuovamente a considerare la guerra come possibile soluzione di conflitti. L'amicizia tra comuni di Paesi diversi è senz'altro anche un piccolo contributo a un futuro di pace in Europa.”

Il sindaco Antonio Pappalardo ha risposto affermando con forza che Larciano e la sua comunità da sempre mantengono viva la memoria di quei fatti ricordandone il dolore e rendendo omaggio alle sue vittime. L’amministrazione comunale insieme a quelle dei comuni vicini, a fianco dei familiari, si è costituita parte civile nei procedimenti penali affinchè fossero individuati e colpiti i responsabili materiali di quegli atti, per verità, giustizia e dignità.” La ricostruzione dei fatti è necessaria e deve essere strumento a disposizione per l’avvio di un cammino di riconciliazione. Tale percorso è stato avviato il 18 novembre 2008 quando, in una dichiarazione congiunta rilasciata a Trieste in seguito alla visita al museo del campo di concentramento nazista della Risiera di San Sabba, i Ministri Esteri italiano e tedesco ribadirono la condivisione degli "ideali di riconciliazione, solidarietà e integrazione che sono alla base del processo di costituzione dell'Europa.

Da allora, come esito di quel rapporto, Italia e Germania hanno avviato un cammino che, senza dimenticare o giustificare e mantenendo fermo il ricordo e la condanna delle stragi di innocenti, intende lavorare per riconciliare e proseguire nel cammino di pace indicato dai padri fondatori l'Unione Europea. Ed ecco che il gesto fatto dal sindaco Antonio Pappalardo si colloca proprio all’interno di tale percorso, come ha dichiarato durante la cerimonia a Peissenberg: “Un gesto che, condannando e ripudiando la guerra, vuol dimostrare la mia riconoscenza e la mia gratitudine per quello che, esattamente un anno fa, avete sentito di compiere in onore e ricordo dei nostri caduti. Un gesto che non vuole ne dimenticare ne giustificare chi materialmente si e' macchiato di tali crimini efferati ma allo stesso tempo, non vuole condannare chi non ha nessuna colpa di quegli atti.”

Rassicurando che Larciano continuerà a lavorare per il ricordo e la condanna di quei fatti e di chi li ha compiuti, non per odio ma per dignità, giustizia e verità, il sindaco Pappalardo ha concluso dicendo: “Che sia di stimolo a tutti per far si che si lavori per la pace fra i popoli e l'amore fra gli individui, affinchè a questi giovani che oggi sono qui con noi in questo viaggio della memoria condivisa, possiamo essere di esempio positivo e lasciare in loro la speranza che queste tragedie non si ripetano mai più'.”

Il discorso di Manuela Vanni, Sindaco di Peissenberg

oggi ha luogo per la quinta volta l'incontro delle delegazioni dei comuni di Larciano e di Peißenberg.

Dopo le visite reciproche dei cori e dei membri di Azzurro-Bianco è ora la volta di 75 alunni delle scuole medie di Larciano, che sono venuti a Peißenberg per incontrare i nostri studenti. Spero che questa iniziativa dia inizio a una collaborazione tra le scuole che contribuisca a consolidare i legami tra i nostri comuni. Spero inoltre che da questo primo incontro tra i ragazzi possano nascere delle amicizie durature.

Il nostro obiettivo è di coltivare l'amicizia tra le città di Larciano e di Peißenberg, nel rispetto reciproco, e di favorire la formazione di gruppi di interesse che, perseguendo mete comuni, continueranno ad incontrarsi e a scambiarsi conoscenze e informazioni anche in futuro.

Ciò presuppone tuttavia un sincero confronto con i fatti del passato che gravano sui nostri rapporti, al fine di superare ogni conflitto latente ancora presente e di dar forma insieme a un futuro libero da rancori e pregiudizi. Stimolando nelle nostre città il ricordo degli orrori della guerra desideriamo quindi porre le basi di un futuro comune di pace, caratterizzato da sentimenti duraturi di amicizia e rispetto.

Per tale ragione ci siamo riuniti qui oggi, davanti al monumento dedicato ai soldati di Peißenberg caduti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Questo monumento non ci ricorda solo i nostri morti ma è anche un'esortazione alla pace.

Con una crudeltà per noi inconcepibile soldati tedeschi uccisero a Larciano in una notte di settant'anni fa 175 civili. Bambini, donne e uomini vennero fucilati, bruciati vivi o massacrati in modo altrettanto bestiale. I militari furono in parte sostenuti anche da traditori italiani. La giustificazione dell'eccidio era unicamente la guerra, anche se per simili crimini non esistono né giustificazioni né tantomeno scuse. I sopravvissuti e i discendenti delle vittime conserveranno sempre nella propria memoria il ricordo di tali fatti. Potranno forse perdonare, ma non dimenticare.

E noi, il signor sindaco Pappalardo ed io, deponendo oggi questa corona di alloro, vogliamo far sì che il passato con i suoi orrori non venga rimosso e dimenticato, vogliamo che non si dimentichi mai cosa significa la guerra e che fonte di distruzione, disperazione e di dolore essa sia per gli uomini. Un tale oblio potrebbe infatti portare nuovamente a considerare la guerra come possibile soluzione di conflitti - penso ad esempio all'attuale situazione in Ucraina. Dobbiamo compiere quindi qualsiasi sforzo affinché ciò non succeda e confidare nell'avvedutezza di politici e diplomatici nell'evitare che crisi possano sfociare in conflitti armati. L'amicizia tra comuni di Paesi diversi è senz'altro anche un piccolo contributo a un futuro di pace in Europa.

Anche noi oggi desideriamo quindi testimoniare che una pace duratura può essere garantita solo se si riesce a perdonare e se si è in grado di instaurare nuovi rapporti basati sull'amicizia e il rispetto reciproco.

L'anno scorso, durante una cerimonia commemorativa, ho deposto, in veste di sindaco, una corona di fiori per rendere onore alle vittime del massacro avvenuto nel 1944. Ero accompagnata da membri dell'associazione musicale Liederkranz di Peißenberg che hanno deposto a loro volta una corona per le vittime e le loro famiglie. Durante la cerimonia un testimone oculare di allora ha descritto in modo commovente le sue esperienze e come l'uccisione dei suoi familiari abbia segnato la sua intera vita. Nonostante ciò era disposto a perdonare e ad impegnarsi per poter continuare a vivere in un mondo senza guerre.

Oggi il signor Pappalardo, accompagnato da studenti delle scuole medie di Larciano, deporrà una corona a Peißenberg. Il sindaco di Larciano ha espresso il desiderio di far ciò già durante la mia visita nella sua città toscana e trovo che questo sia un magnifico gesto di riconciliazione da parte sua. Dimostra infatti che la pace in Europa è il bene più importante e che tale pace può essere mantenuta solo se tutti noi impariamo dal passato e ci impegniamo a costruire insieme il nostro futuro.

Vi ringrazio della vostra gentile attenzione e do ora la parola al signor Pappalardo.

Il discorso del sindaco di Larciano Antonio Pappalardo

Era il 23 agosto 1944 quando, alle prime luci dell'alba, 184 innocenti, donne, uomini, anziani, bambini furono trucidati  dalle truppe nazifasciste.
Quel giorno nelle aree del Padule di Fucecchio comprese tra i comuni di Larciano, Monsummano Terme, Ponte Buggianese, Cerreto Guidi e Fucecchio fu perpetrata una delle più' efferate stragi della seconda guerra mondiale.
Senza un motivo reale, se non quello di creare  terrore,  furono migliaia i caduti innocenti che quei giorni bagnarono  con il loro sangue la terra  lungo la Linea Gotica.
Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto furono soltanto alcune delle decine se non centinaia di stragi compiute durante il secondo conflitto bellico.
Il 26 maggio del 2011 il tribunale militare di Roma, dopo che altri si erano pronunciati in precedenza,  in una sentenza storica ha condannato all'ergastolo i 3 militari, ancora in vita, considerati responsabili dell'eccidio del Padule di Fucecchio.
Larciano e la sua comunita' da sempre mantiene viva la memoria di quei fatti   ricordandone il  dolore e rendendo omaggio alle sue vittime.
Come amministrazione comunale,  a fianco dei familiari,  ci siamo costituiti parte civile nei procedimenti penali  affinche' fossero individuati e colpiti i responsabili materiali di quegli atti, mai per odio, mai per vendetta ma  sempre per verità, giustizia e dignita'.
Giustizia e dignita' che ognuno di noi deve alle tante vittime innocenti di quei giorni come il bambino di soli 2 anni a cui fu fracassata la testa  con il calcio di un fucile,  solo perche' stava piagendo  la mamma assassinata  poco prima.
Per loro e per tutte le vittime innocenti della guerra,  esattamente un anno fa, a Castelmartini, davanti al monumento che ricorda quelle vittime, il Sindaco di Peissenberg Manuela  Vanni e  l'associazione Azzurro Bianco deposero una corona di alloro.
Fu un grande gesto che onora chi lo ha pensato, sentito e compiuto.
Fu un atto nato da un sentimento di umanita' di persone che stavano condividendo un destino nato da un regalo, quello di un'organo alla chiesa di S. Rocco.
Un dono che si e' dimostrato precursore di un cammino di pace e riconciliazione sotto i colori della Baviera,  Azzurro e Bianco come si e' chiamata l'associazione nata in quei giorni e a cui dobbiamo gratitudine e riconoscenza per quanto stanno facendo per le nostre comunita' e per un futuro di pace.
Grazie a Maristella e a tutti i volontari di Azzurro Bianco due colori che, in questa giornata speciale,  evocano in me un' emozione particolare.
Il bianco la purezza e l'innocenza delle vittime del 23 agosto e l'azzurro il luogo celeste dove spero che le loro anime riposino in pace.
Quella di oggi non e' una giornata qualunque.
E' un momento speciale, unico ma spero solo il primo, di un cammino di riconciliazione avviato il 18 novembre 2008 quando, in una dichiarazione congiunta rilasciata a Trieste in seguito alla visita al museo del campo di concentramento nazista della Risiera di San Sabba, i Ministri Esteri italiano e tedesco ribadirono la condivisione degli "ideali di riconciliazione, solidarietà e integrazione che sono alla base del processo di costituzione dell'Europa" .  A seguito di ciò  il 28 marzo 2009,  incaricarono 10 storici, 5 tedeschi e 5 italiani di scrivere un rapporto al fine di contribuire alla creazione di una cultura della memoria comune ai due paesi per il periodo 1943/1945.
Il documento fu presentato il 19 dicembre 2012 a Roma alla presenza dei Ministri degli Esteri dei 2 paesi.
Da allora, come esito di quel rapporto, Italia e Germania hanno avviato un cammino che, senza dimenticare o giustificare e mantenendo fermo il ricordo  e la condanna delle stragi di innocenti,  intende lavorare per riconciliare e proseguire nel cammino di pace indicato dai padri fondatori l'Unione Europea.
In questo contesto si e' inserita  la visita del presidente del Parlamento Europeo Martin Schultz seguita poi dall'abbraccio dei presidenti   Joachim  Gauch e Giorgio Napolitano davanti al monumento ai caduti della strage di S. Anna di Stazzema il 24 marzo 2013.
Con questi e altri grandi gesti di dignità e coraggio la Germania ha chiesto perdono al mondo per i tragici atti compiuti durante la seconda guerra mondiale.
Speriamo che la Germania sia di esempio e stimolo anche per altri paesi ugualmente colpevoli di crimini di guerra e che ancora non hanno riconosciuto alcuna responsabilità.
Sempre lungo questo cammino, difficile e impegnativo,  di riconciliazione, speriamo che i Ministri degli esteri tedesco e italiano confermino, come annunciato, la loro partecipazione alla commemorazione dell'eccidio del Padule di Fucecchio che si terra' a Larciano il 23 agosto di quest'anno.
Auspico  vivamente che in quella data potra' essere presente anche qualche rappresentante di questo bellissimo paese, Peissemberg, che ha dimostrato e continua a dimostrare umanita', generosita' e altruismo.
Un anno fa, in occasione della deposizione della corona ai caduti dell'eccidio, annunciai  l'intenzione di contraccambiare quell'importante gesto compiuto dalla vostra comunita' venendo qui a deporre una corona di alloro ai vostri caduti.
Un'idea venuta dal cuore di chi crede più nella riconciliazione e nella pace che nel perpetrare il rancore e l'odio.
Un gesto che, condannando e ripudiando la guerra,  vuol dimostrare la mia riconoscenza e la mia gratitudine per quello che, esattamente un anno fa, avete sentito di compiere in onore e ricordo dei nostri caduti.
Un gesto che non vuole ne dimenticare ne giustificare chi materialmente si e' macchiato di tali crimini efferati ma allo stesso tempo, non vuole condannare chi non ha nessuna colpa  di quegli atti.
Larciano continuera' a lavorare per il ricordo e la condanna di quei fatti e di chi li ha compiuti , ma proprio perche' non lo facciamo per odio ma per dignita', giustizia e verita'  ci sentiamo in dovere oggi di deporre questa corona.
Che sia di stimolo a tutti per far  si che si lavori per la pace fra i popoli e l'amore fra gli individui, affinche' a questi giovani che oggi sono qui con noi in questo viaggio della memoria condivisa, possiamo essere di esempio positivo e lasciare in loro la speranza che queste tragedie non si ripetano mai più'.
Grazie di cuore a tutti voi per avermi concesso l'onore di questo gesto e di questa mia presenza.

Exit mobile version