
“L’ultima trovata della giunta Cenni è il generoso incarico a Vittorio Sgarbi, quale “ambasciatore della cultura di Prato”: 35 mila euro (più Iva) per otto mesi di marketing dei tesori della cultura pratese per il periodo maggio-dicembre 2014; la stessa identica cifra, per il periodo gennaio-maggio 2015, che andrà però a valere sul prossimo bilancio, quello del 2015. Niente contro Vittorio Sgarbi né tantomeno contro il marketing della cultura. Quello che fa discutere è la cifra, ben 4.500 euro al mese che piovono all'indomani delle note complicazioni di chiusura del bilancio annunciate nei giorni scorsi (si parla di ripianare un ammanco di 24 milioni di euro!), e poi il metodo con cui arriva questo incarico”. Queste le parole di Aurora Castellani, responsabile Cultura e Istruzione della segreteria del PD pratese.
“Sgarbi sarà anche legato a Prato (non è il solo) ma è assolutamente al di fuori dal sistema culturale cittadino, che scricchiola già così com’è e manca totalmente di un coordinamento e di una politica di medio o lungo periodo – aggiunge Castellani - Quello che serve alla città, anche in tema di cultura, non è, per l’ennesima volta, uno spot, una ribalta temporanea, per di più anche molto costosa. L’incarico (con un discutibile affidamento diretto da parte della Giunta) è motivato dalla necessità per Prato di una curatela scientifica e promozionale per 3 eventi “riguardanti l’arte”, si legge in delibera, e sull’asse della cultura contemporanea. Quindi Sgarbi sarà una specie di superdirettore artistico della città di Prato, proprio nel settore in cui non ha “sfondato” al Museo Pecci, vicenda che pare proprio non sia stata digerita e che in qualche modo va superata".
"Ma a Prato serve un progetto di lungo periodo, non basta un testimonial (per quanto autorevole) che stia in carica alcuni mesi e l’ennesimo calendario calato dall’alto. A Prato serve, come abbiamo già enunciato nelle nostre proposte operative, un “Coordinamento del Sistema Culturale Cittadino”, che, dal basso, a partire dagli operatori, disegni politiche organiche per la città e che abbia il coraggio di andare oltre la logica dell’evento – conclude Aurora Castellani - Ricordiamo che le decantate inaugurazioni degli ultimi giorni derivano proprio da un lavoro di questo tipo, da una programmazione ambiziosa delle passate giunte di centrosinistra, che hanno provato a immaginare la città oltre la fine del proprio mandato, e hanno rinunciato alla visibilità che regala “tagliare nastri”.
Fonte: Ufficio Stampa
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