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Francesco Tagliente mette in sicurezza il Palazzo Medici, sede della Prefettura, e lo apre alla città

Da sinistra Oreste Ruggero, Andrea Pieroni, Domenico Manzione, Francesco Tagliente, Marco Filippeschi, Mauro Del Corso

Da sinistra Oreste Ruggero, Andrea Pieroni, Domenico Manzione, Francesco Tagliente, Marco Filippeschi, Mauro Del Corso

Da ora in poi il patrimonio artistico e architettonico di Pisa sarà ancora più ricco, grazie agli interventi di rivalorizzazione e ristrutturazione del Palazzo Medici voluti dal Prefetto Francesco Tagliente.

Le opere già realizzate, per il recupero di alcuni ambienti, e quelle avviate, per la messa in sicurezza del tetto ed il restauro conservativo delle facciate della Prefettura, sono state illustrate durante una cerimonia, svoltasi alla presenza del Sottosegretario Domenico Manzione, dell’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, degli onorevoli Maria Chiara Carrozza e Paolo Fontanelli, nonché dei vertici delle Istituzioni, delle Amministrazioni, degli Enti e delle Associazioni territoriali.

Nell’occasione è stato presentato il volume ricco di immagini dal titolo “Il Palazzo della Prefettura a Pisa”, pubblicazione che raccoglie le diverse fasi dei lavori, curata dall’associazione “Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani".

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di oltre 250 invitati, si è svolta nel giardino interno del Palazzo Medici, anch’esso oggetto di ristrutturazione, ed è culminata con l’inaugurazione dell’Auditorium ricavato dal porticato, finemente arricchito dalla scultura “Skyline Pisa” dell’artista e architetto - urbanista Oreste Ruggiero.

La presentazione delle opere realizzate, è stata preceduta dalla benedizione da parte dell’Arcivescovo Benotto, alla quale ha fatto seguito l'intervento del Prefetto.

Tagliente ha voluto, preliminarmente, ringraziare tutti coloro che con grande generosità hanno reso possibili gli interventi di restauro senza alcun onere a carico dell’erario.

“Il Palazzo Medici - ha osservato il Prefetto -  è di proprietà della Provincia e sede della Prefettura, ma è anche un importante ed inestimabile patrimonio della città e della comunità nazionale. Alcuni indifferibili interventi hanno riguardato il restauro conservativo del Palazzo, edificio pubblico di pregevole valore storico, come quello sul tetto, resosi necessario per evitare ulteriori danni prodotti dalle infiltrazioni d'acqua, che stavano mettendo seriamente a rischio la possibilità di recupero e di tenuta delle strutture in legno. Ma anche le facciate esterne del Palazzo, preda delle incurie del tempo, richiedevano un'urgente opera di restauro conservativo. Fin dai primi giorni – ha ricordato Tagliente – mi sono inoltre reso conto che, sul piano funzionale, la Prefettura non disponeva di un ambiente idoneo ad accogliere riunioni con più di 30 persone, tanto che per attività istituzionali come le Conferenze Permanenti era necessario, di volta in volta, chiedere ospitalità ad altre Amministrazioni o Enti. Tuttavia uno spazio da poter utilizzare c’era: il loggiato che si affaccia sul giardino, dove erano stati accumulati gli arredi dichiarati fuori uso. Purtroppo, lo stesso giardino presentava non poche carenze, come l’assenza di un pozzo e di un impianto di irrigazione funzionanti; per innaffiare le piante veniva utilizzata l’acqua potabile, il cui uso era stato peraltro limitato a soli scopi alimentari con provvedimento del Sindaco, a causa della siccità del periodo estivo".

L'auditorium di Palazzo Medici a Pisa

La cerimonia  è proseguita con l’intervento dell’artista Oreste Ruggiero, che ha raccontato con quale entusiasmo ha affrontato il compito di sintetizzare in un'opera la storia, l’arte e la cultura che hanno contraddistinto nei secoli la città di Pisa. Ruggiero, per spiegare la propria concezione dell’arte, ha ricordato la sua esperienza accanto al compianto Bruno Zevi, con il quale condivideva la ricerca dell’armonia, oltre all’idea di tornare a considerare l’architettura come una sintesi delle diverse sensibilità provenienti da arte, musica e letteratura.

Il Sindaco Marco Filippeschi ha ringraziato il Prefetto e tutti coloro che, con spontanea generosità e  grande rispetto e attenzione alla comunità pisana, hanno contributo all’esecuzione delle opere, per il recupero di una struttura prestigiosa come quella di Palazzo Medici, patrimonio della Città e del Paese.

Un ringraziamento particolare nei confronti di Tagliente è stato espresso dal Presidente della Provincia Andrea Pieroni : "Il Prefetto ha messo in moto un meccanismo virtuoso e coinvolgente, grazie al quale molti si sono offerti e prestati per restituire il giusto decoro ad un luogo prestigioso come questo, recuperando e valorizzando spazi preziosi a disposizione della comunità. Il Prefetto, con una non comune sensibilità – ha proseguito il Presidente – oltre a migliorare l’aspetto estetico e funzionale dell’edificio, riaccendendo i riflettori su questo contenitore ricco di storia e tradizione, ha recuperato il ruolo della Prefettura quale crocevia delle questioni e delle situazioni più importanti e significative della città e della provincia, rendendola la “casa di tutti”, come è giusto che sia il Palazzo del Governo”.

Un interessante excursus storico-artistico dell’edificio è stato l’oggetto dell’intervento di Mauro Del Corso, presidente de 'Gli Amici dei Musei': “Le prime notizie della prestigiosa struttura - ha fatto notare - risalgono al Trecento, quando il Palazzo era ancora di proprietà della famiglia Appiano. Dopo alterne vicende, nel Cinquecento, il Palazzo passò nelle mani di Cosimo I de' Medici, suscitando in particolare l’attenzione della Granduchessa Eleonora di Toledo, alla cui elegante sensibilità si deve la ristrutturazione del giardino, fino ad allora coltivato a frutteto. Proprio per ricordare la predilezione che la nobildonna aveva sempre dimostrato nei confronti del giardino e del Palazzo, oggi viene a lei intitolato il piccolo parco finemente risistemato”.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Sottosegretario Domenico Manzione, che ha rivolto parole elogiative nei confronti dell’intera operazione di restauro, attraverso la quale una struttura tanto pregiata è stata riconsegnata alla collettività.

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