Il dirigente scolastico della scuola secondaria di Primo Grado ‘Busoni-Vanghetti’ di Empoli, la professoressa Grazia Mazzoni, interviene precisando l'iter procedimentale che riguarda il caso del bambino di una classe prima il quale, con un piede ingessato, non era stato accolto alla scuola per alcuni giorni.
“I fatti – scrive la prof. Mazzoni – sono stati riportati in maniera diversa da come si sono svolti”.
gonews.it ha raccontato la versione della madre del ragazzino, nell’articolo del 3 aprile scorso dal titolo "Il figlio ha il gesso e alla scuola media 'Vanghetti' non lo accettano. La madre protesta”.
“Dal momento che alcuni medici curanti non intendono certificare "l'abilita del paziente al ritorno a scuola” – spiega in una nota - in relazione a infortuni di alunni, l'istituto scolastico ha l'obbligo di verificare tali condizioni ed eventualmente - ove possibile - mettere in atto tutte le cautele necessarie agli stessi alla fruizione dell'attività didattica (es. percorsi interni privilegiati, sicurezza maggiorata per parti del corpo ecc.),
Al tal fine questo Istituto si è dotato di procedura cosiddetta ‘di asseverazione di congruità’ della certificazione medica prodotta dalla famiglia, con riferimento all'attività svolta in orario scolastico.
Questa procedura consta di sottoposizione di detta certificazione a medico con specializzazione in ambito sicurezza e lavoro, a seguito della cui attestazione lo studente può rientrare a scuola. Il medico ha firmato una convenzione con la scuola, nel cui contenuto rientra anche l'incarico sopra descritto. Può darsi talora che tale asseverazione richieda qualche giorno di tempo da quando viene presentatala documentazione dalla famiglia. Nel caso di specie, non avendo la signora fornito certificazione che attestasse la possibilità di rientro a scuola è stato necessario ottenere la citata asseverazione di congruità. Si sottolinea che tale asseverazione, lungi dall'essere atto meramente formale, si correda spesso di indicazioni specifiche in ordine all'organizzazione interna scolastica finalizzata a mettere in grado e sicurezza io studente di attendere all'attività all'interno dell'istituto, secondo le peculiarità del caso (gli esempi di frattura agli arti sono classici ed emblematici dei casi suddetti.
Infine, per il caso in questione, alcun ruolo ha avuto per il rientro dello studente a scuola il Pubblico Ufficiale intervenuto (si parlò di un agente di polizia municipale), peraltro non essendo ancora effettivamente chiaro a quale titolo e all'interno di quale ruolo tale intervento sia avvenuto”.