"Firenze ha da sempre al suo interno i geni di quello che poi sarebbe stato il programma Erasmus dell'Unione europea". Con queste parole Dario Nardella commenta su facebook la cerimonia tenutasi oggi, giovedi 10 aprile in Palazzo Vecchio, per lanciare il programma Erasmus Plus.
"Ecco perché - scrive Nardella - la scelta di lanciare da qui, da Palazzo Vecchio, l'evoluzione di questa idea non è casuale: non retorica, ma il messaggio stesso di Firenze al mondo. Firenze è apertura, crescita e abbattimento delle barriere."
Poi conclude: "Aspettando le elezioni europee si parla molto di moneta e poco di conoscenza. Si dimenticano le radici che sono alla base del progetto coraggioso dell'Unione europea. Recuperare lo spirito dei padri fondatori, di cui parla lo stesso Domenico Lenarduzzi inventore dell'Erasmus, è l'unico modo per uscire dalla crisi.
Firenze farà la sua parte, quella che compete in Europa a una grande città portatrice di cultura e di ottimismo."
Alla cerimonai era presente anche la ministra Giannini a cui è stato chiesto se la Spending Review inciderà sul settore dell'istruzione, così come ha annunciato il sottosegretario Delrio che ha parlato di togliere le incrostazioni della scuola: "Sarei stupita - ha dichiarato - se ci fossero taglia in questo senso".
Giannini ha poi aggiunto: "Forse è meglio chiederlo a Delrio. A me non è stato comunicato niente di specifico quindi credo che la spending review riguarderà come sappiamo le fasce alte della dirigenza dello stato, quindi includerà ovviamente anche il nostro ministero ma per questi aspetti".
"Ci vuole certezza su quanto possiamo assegnare alle università e anche la possibilità che queste possano pensare a lungo e non fare politiche del giorno dopo".
Giannini è convinta che le accuse di arretratezza che vengono talvolta rivolte all'università italiana siano sbagliate: "L'università italiana mi sembra stia facendo il suo mestiere in Europa e nel resto del mondo. Cosa manca? Un sistema più semplice per il reclutamento - ha proseguito ribadendo la necessità di una certezza sulle risorse - e per la progressione in carriere e una programmazione possibile".
Era presente anche il commissario europeo per l'istruzione e la cultura Androulla Vassiliou: "L'istruzione, e quindi la scuola è una priorità molto importante. E io ho chiesto a tutti i ministri dei 28 paesi dell'Unione europea di investire nell'educazione che è il futuro dell'Europa".
Secondo la commissaria, "bisogna dare ai giovani le capacità di cui hanno bisogno per avere successo nella vita, per trovare un impegno e mantenerlo - ha aggiunto - ed Erasmus+ è, probabilmente il più popolare programma scolastico nell'Unione europea".
Per i prossimi sette anni Erasmus+ ha una dotazione complessiva di 14,7 miliardi di euro, il 40% in più rispetto ai programmi precedenti e secondo le stime saranno circa 330.000 gli studenti italiani che ne beneficeranno entro il 2020. Un programma che secondo Vassiliou è particolarmente importante in un periodo di crisi come quello che stiamo ancora attraversando perché può "dare molte opportunità ai giovani".