Il Comune recepisce l'indicazione del tribunale sul matrimonio gay e si adeguerà. Altre reazioni, la Cei: "È strappo"

Il municipio di Grosseto

"La decisione del tribunale di Grosseto in merito alla trascrizione del matrimonio di Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci costituisce un precedente storico nel riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in Italia". Questo il primo commento del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, che spiega: "siamo consapevoli della portata di questa decisione che ci consente di superare gli ostacoli e le difficoltà emersi fino a questo momento a causa della mancanza di norme chiare alle quali attenersi.

Il Comune di Grosseto, che a suo tempo ha scelto di non opporsi al ricorso presentato dalla coppia dopo il rifiuto dei nostri uffici, si adeguerà da subito alle decisioni del tribunale senza alcuna opposizione: finalmente arrivano indicazioni chiare ed inequivocabili sulle modalità alle quali gli ufficiali di stato civile devono attenersi di fronte a richieste come quella formulata da Giuseppe e Stefano. D'altra parte non spetta ai singoli Comuni – ha concluso il sindaco Bonifazi – ma allo Stato, emanare norme precise in materia. L'auspicio è che il Parlamento italiano arrivi presto ad una legge nazionale che possa finalmente fare chiarezza”.

La vicenda Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci si sposano il 6 dicembre 2012 a New York. L'11 giugno 2013 la coppia presenta all'Ufficiale di Stato Civile di Grosseto una istanza per procedere alla trascrizione nel Registro degli atti di matrimonio del matrimonio civile contratta a New York. Il 5 luglio l'ufficiale di Stato Civile rifiuta l'annotazione con un provvedimento nel quale asserisce il “contrasto con la normativa vigente sia di rango costituzionale che ordinaria in quanto l'istituto del matrimonio nell'ordinamento giuridico italiano è inequivocabilmente centrato sulla diversità di sesso dei coniugi”. I coniugi decidono di ricorrere al Tribunale di Grosseto, ricorso che viene notificato al Comune il 12 marzo 2014. Tra i presupposti è citata la sentenza della Cassazione 4184 del 2012. Con la deliberazione della Giunta Comunale n. 114 del 1 aprile 2014 l'amministrazione decide di non costituirsi in giudizio davanti al Tribunale di Grosseto. Con la sentenza di ieri il tribunale di Grosseto ordina all'ufficio di stato civile del Comune di Grosseto di trascrivere nei registri di stato civile il matrimonio.

Lucia Matergi (PD): "Matrimonio gay, dal tribunale un’imposizione di civiltà"

"Il matrimonio tra Stefano e Giuseppe entra nel registro di stato civile del comune di Grosseto. Lo ingiunge una sentenza del tribunale cittadino che fa seguito al ricorso dei due sposi, che non si erano accontentati del rifiuto dell’ufficiale civile, frutto di un’ interpretazione evidentemente personale del codice di riferimento. Ma Stefano e Giuseppe non si erano sposati per finta e da persone coerenti hanno inteso dare un senso civile, oltre che affettivo, al loro gesto, quello di sposarsi per essere uniti non solo nel privato, per questo non c’è bisogno di cerimonie, ma pubblicamente e secondo legge, per dare all’atto il valore di scelta di campo e per indicare una strada, quella del rispetto dei diritti. Un cammino un po’ lungo e ancora troppo costoso, sposarsi a New York per essere sposi in Italia, ma è un inizio. Da oggi il loro matrimonio figurerà tra i tanti che avvengono in città e questa storia di due uomini intelligenti e determinati può diventare la storia condivisa di chi pensa che l’uguaglianza non sia una parola vuota".

Così Lucia Matergi, consigliera regionale PD in Toscana.

Lo Giudice, ora riconoscere mio matrimonio a Oslo

"Mi sono sposato in Norvegia, a Oslo, tre anni fa con il mio compagno e ora chiederò la trascrizione del nostro matrimonio al Comune di Bologna. Dopo la sentenza di Grosseto però, una legge sulle unioni civili è più che mai necessaria. E se va bene una legge alla tedesca, dico anche ai miei compagni di partito e in Parlamento che senza una norma nella quale si estendano alle coppie gay gli stessi diritti del matrimonio delle coppie eterosessuali entreremo presto in un altro Vietnam giudiziario come è accaduto per la fecondazione eterologa:destinata a essere smontata dalla Corte costituzionale in Italia e dalla Corte europea". Così Il senatore del Pd, Sergio Lo Giudice, ai microfoni di Radio Popolare Roma, commenta la decisione del Tribunale di Grosseto di far trascrivere dal Comune il matrimonio contratto da una coppia omosessuale a New York.

Cresci, Progetto Toscana: "Adesso anche il comune di Pontassieve registri il mio dopo avermelo negato"

Alessandro Cresci, consigliere comunale di Pontassieve di Progetto Toscana, chiede che il suo comune torni sulla sua decisione di non registrare il suo matrimonio gay in Norvegia, come aveva richiesto in seguito alle sue nozze in Norvegia di quasi due anni fa, in seguito alla decisione del giudice di Grosseto, apparsa sui principali quotidiani nazionali di oggi, che ha obbligato il comune del capoluogo della Maremma all'iscrizione, dopo averlo negato allo stesso modo, del matrimonio di un coppia gay sposatasi a New York: 'La prima sentenza in Italia - – spiega Cresci - che apre una strada che ora tutti i comuni dovranno seguire. Il mio comune mi aveva rifiutato la trascrizione due anni fa. Il sindaco dovrà prenderne atto e fare subito quello che andava già fatto. Non esiste nessun vincolo restrittivo nè nella costituzione e nè nel codice civile, come dice la sentenza. Anzi, i comuni sono obbligati a trascrivere gli atti per pubblicità. Il mio comune dovrà prenderne atto subito evitando ulteriori spese legali da parte mia per veder riconosciuto un mio diritto e un obbligo delle istituzioni. Se Pontassieve vuole realmente cambiare passo inizi dal riconoscimento di un diritto civile sacrosanto' .

Saccardi, politica affronti al più presto il tema

L'ordinanza con cui il tribunale di Grosseto ha ordinato al Comune la trascrizione nel registro di stato civile del matrimonio celebrato a New York fra due uomini è "un segnale che dice alla politica di affrontare prima possibile questo tema", affinche "questioni così delicate non siano lasciati alla responsabilità di alcuni tribunali". Lo ha affermato Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana con delega alle pari opportunità, a margine di un'iniziativa sull'usura a Firenze.

"Le sentenze sono abituata a rispettarle - ha detto - ma questo non ci impedisce di dire che temi di questa delicatezza debbano essere affrontate in altre sedi, quelle della politica. Certamente, se la politica non si assume la responsabilità di decidere, noi ci troveremo davanti a una serie di decisioni a volte magari anche contrastanti, che sicuramente non aiuano ad affrontare in modo organico un tema così delicato". Saccardi ha quindi ricordato che "il tema dei diritti civili è sempre stato presente sia nella campagna elettorale di Matteo Renzi per le primarie, sia tra i primi obiettivi di governo".

Grillini (Gaynet), Comuni seguano esempio Grosseto

"La decisione del sindaco di Grosseto di non fare opposizione all'ordinanza del tribunale sulla trascrizione del matrimonio gay è un fatto molto positivo parchè dimostra la sensibilità dell'Amministrazione Comunale e la consapevolezza che non si può stare fermi sulla legislazione nazionale. L'ordinanza del Tribunale infatti è decisamente storica perché si tratta della prima volta che viene emessa una ordinanza sulla trascrizione di un matrimonio gay essendo andati finora a vuoto molti altri tentativi del genere che, anzi, erano stati rigettati dai vari tribunali in istanze di primo e secondo grado". Così Franco Grillini, ex deputato Pd e presidente di Gaynet Italia, commenta la decisione del Tribunale di Grosseto di riconoscere un matrimonio omosessuale contratto a New York.

"Ora non ci sono più scuse perché anche altri sindaci decidano di trascrivere i matrimoni gay nei registri di stato civile dei propri comuni rivedendo magari decisioni contrarie già prese in passato. Va da sé - aggiunge Grillini - che il sindaco di Grosseto ha perfettamente ragione quando sollecita il Parlamento a legiferare in materia e a darsi una mossa perché ormai la lentezza nell'esame delle norme è ormai insopportabile". "Dopo Grosseto infatti occorre una corsia preferenziale in Senato e alla Camera per riconoscere rapidamente i diritti delle coppie omosessuali e proprio per questo esprimiamo gratitudine e felicitazioni alla coppia gay di Grosseto protagonista di questa battaglia", conclude l'ex parlamentare.

Cei, decisione Grosseto grave, è strappo

La decisione con la quale il Tribunale di Grosseto ha disposto la trascrizione di un matrimonio contratto all'estero fra persone dello stesso sesso ''suscita gravi interrogativi''. Lo afferma la Cei parlando di ''strappo'', ''pericolosa fuga in avanti''. Per i vescovi ''il matrimonio è l'unione tra un uomo e una donna''.

La decisione del Tribunale di Grosseto ''suscita gravi interrogativi e non poche riserve'', sottolinea la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana. ''Riteniamo che, al di là degli aspetti tecnici da approfondire adeguatamente in tutte le sedi competenti, sia doveroso da parte nostra sottolineare alcune questioni di fondo. Con tale decisione - dicono i vescovi - rischia di essere travolto uno dei pilastri fondamentali dell'istituto matrimoniale, radicato nella nostra tradizione culturale, riconosciuto e garantito nel nostro ordinamento costituzionale. Il matrimonio è l'unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un'apertura alla vita e all'educazione dei figli''.

Per la Cei ''il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti di carattere fortemente ideologico. In tal modo perfino si riducono gli spazi per un confronto aperto e leale tra le diverse visioni che abitano la nostra società plurale''.

Sacconi, difendere matrimonio naturale

"Sono davvero assurde le campagne avviate da minoranze ideologizzate per introdurre in una nazione già depressa e disorientata motivi di rottura della sua coesione attraverso la contestazione di principi come l'unicità costituzionale del matrimonio naturale, il concetto di genere che conduce a riconoscere uomo e donna o madre e padre, il diritto dei minori rispetto ai propri genitori naturali e per quanto possibile a crescere con essi, la propensione a soccorrere la vita in ogni condizione fisica o psicologica di fragilità e fin dal concepimento". Lo afferma Maurizio Sacconi, presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra commentando la decisione del Tribunale di Grosseto di riconoscere matrimoni gay contratti all'estero.

"La sentenza di Grosseto sul matrimonio gay e la decisione della Corte sulla fecondazione eterologa si iscrivono in questa campagna divisiva alla quale dobbiamo opporre un quanto più ampio movimento neo-umanitario di credenti e non credenti impegnati a difendere l'umano da ogni forma di violenza, di commercio, di negazione delle sue primarie prerogative. L'Italia - prosegue - non ritroverà la via dello sviluppo se non potrà avvalersi della forza della tradizione perché il declino demografico, economico e sociale è innanzi tutto la conseguenza dell'affievolimento di valori come la vita, la famiglia, l'educazione libera".

Gigli (Pi), giudici ammalati di protagonismo

"A colpi di sentenze, giudici ammalati di protagonismo continuano a rottamare la Costituzione. Obbligando il Comune di Grosseto a trascrivere nei registri dello stato civile il matrimonio contratto negli Usa da due soggetti di sesso maschile, il tribunale di Grosseto, salvo l'esito di eventuali ricorsi, ha individuato la via giudiziaria per l'affermazione del matrimonio omosessuale'': così il deputato dei Popolari Per l'Italia Gian Luigi Gigli, in una nota.

''L'attacco alla famiglia - aggiunge - viene giustificato sulla base del fatto che la Costituzione italiana non prevede espressamente che i coniugi debbano essere di sesso diverso. Tale assurda interpretazione, sganciando il contenuto formale della Costituzione dal dibattito che ha portato alla sua redazione, sarebbe semplicemente ridicola se non fosse motivata dalla deliberata volontà di distruggere l'istituto familiare. A questo punto, seguendo la stessa logica, potremmo anche giustificare la poligamia. La Carta fondamentale, infatti, non specifica quanti debbano essere i coniugi che contraggono matrimonio".

Matrimonio gay, On. Nicchi: “Sentenza di giustizia, trionfo dell’amore”

“E’ una sentenza di giustizia, una vittoria importantissima per i diritti civili. E’ il trionfo dell’amore che sconfessa tutti quelli che gridano allo scandalo ogni volta che sentono parlare di matrimoni gay”. Con queste parole la deputata grossetana Marisa Nicchi (Sinistra Ecologia e Libertà) commenta la sentenza del tribunale di Grosseto, che ha ordinato la trascrizione nel registro di stato civile del matrimonio celebrato a New York di Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci.

“Non c’è niente di cui stupirsi – ha aggiunto l’Onorevole Nicchi - Il tribunale di Grosseto ha semplicemente adottato un atteggiamento antidiscriminatorio, riconoscendo un dato di fatto, uno stato di diritto. Ci auguriamo – ha concluso Nicchi – che questa non rimanga una sentenza isolata, ma sia un segnale per concreti cambiamenti nella legislazione nazionale, che necessita di un cambiamento”.

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