Alla seconda edizione del Premio Fondazione Henraux hanno partecipato numerosi artisti di tutto il mondo, sono pervenuti ben 68 progetti e tutti debitamente incentrati sulle tematiche richieste dal bando del concorso in memoria di Erminio Cidonio.
La commissione degli Accademici dell’Altissimo, riunitasi ieri presso la sede della Fondazione Henraux a Querceta e formata da Giovanna Bernardini, Jean Blanchaert, Marco Carminati, Aldo Colonetti, Dakin Art, Renzo Maggi, Giovanni Maria Manganelli, Mimmo Paladino, Giuseppina Panza di Biumo, Eun Sun Park, Franco Raggi, Rosa Sandretto, Luca Scacchetti, Pinuccio Sciola, Betony Vernon, ha selezionato i 22 progetti che saranno sottoposti il 15 di aprile al vaglio della Giuria composta da: Chiara Beria di Argentine, Michele Bonuomo, Paolo Carli, Gianluigi Colin, Stefano Contini, Philippe Daverio, Novello Finotti, Daniele Pescali, Arnaldo Pomodoro, Fabio Viale, e che sceglierà i tre finalisti del II Premio Fondazione Henraux.
L’accurata esposizione dei progetti agli Accademici è stata condotta dal critico d’arte Enrico Mattei, curatore del Premio, che ha catalogato con molta cura le proposte giunte in Fondazione. I progetti inviati dagli artisti, complessivamente, si sono rivelati tutti di qualità ed è stato un compito davvero impegnativo, per la Commissione, la scelta delle 22 proposte da inviare in finale.
La votazione finale e lo scrutinio, a riprova dell’impegno e della trasparenza della Fondazione Henraux sulla selezione dei progetti, sono stati presieduti dal Notaio Marzio Villari, che ha steso un debito verbale sulla votazione.
I finalisti che, da oggi, concorrono a tutti gli effetti all’assegnazione del Premio Fondazione Henraux in memoria di Erminio Cidonio sono: Vittorio Mario Bianchi, Filippo Ciavoli, Daniele D’Acquisto, Carlo Galli, Michelangelo Galliani, Silvestre Gauvrit, Morgana Orsetta Ghini, Eloisa Gobbo, Federico Gori, Badriah Suzanna Hamelink, Mikayel Ohanjanyan, Francesca Pasquali, Massimiliano Pelletti, Pugliese & Lombardo, Francesco Ricci, Alexander Seton, Stephen Shaheen, Meri Tancredi, Caltroni Tassili, Silvia Vendramel, Venske & Spaenle, Christian Zucconi. Per ognuno di loro si tratta di progetti articolati fra le diverse realtà visive, e di un ampio raggio di proposte che stringono la contemporaneità, dal ready-made all’installazione ambientale e parietale, fino alla scultura statica nel senso più classico dell’opera da realizzarsi su supporto lapideo.
Il Presidente della Fondazione Henraux, Paolo Carli ringrazia tutti gli artisti che hanno partecipato al concorso, si complimenta con coloro che hanno passato il primo step della selezione e si complimenta, ugualmente, con coloro che non sono stati selezionati invitandoli a partecipare ancora alle edizione future del Premio: “Ogni progetto giunto in Fondazione in questi mesi è stato per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio. Sono davvero grato a tutti gli artisti che hanno voluto concorrere al nostro Premio. Il desiderio della Fondazione e della Henraux Spa è quello di ricordare Erminio Cidonio, un uomo che ha saputo cogliere, con grande lungimiranza, intelligenza e impegno, quel mondo che negli anni cruciali della modernità stava cambiando e stava dettando la nuova via del sentire in arte. Oggi ci auguriamo di portare avanti la memoria di Cidonio offrendo ai giovani artisti di tutto il mondo la possibilità di realizzare le loro idee con il materiale lapideo per eccellenza, lo statuario dell’Altissimo. La Fondazione e la Henraux Spa sono custodi di una memoria storica che affonda le radici nel divino Michelangelo. Il nostro impegno è concreto, ma ci piace sognare nuove forme di emozione che prendono vita in quel magico incontro fra gli artisti, le maestranze e il marmo delle nostre cave. Sono significativamente grato agli Accademici che tanto impegno hanno destinato al Premio”.