
È questo l’ennesimo risultato conseguito dal Museo pratese, unico nel suo genere in Italia, che si troverà a partecipare alle fasi di realizzazione e gestione di un nuovo Polo della ricerca, della didattica e della divulgazione astronomica che verrà realizzato in Sicilia, sulle Madonie.
“Un riconoscimento importante del valore e della competenza del Museo pratese che ci fa senz'altro onore”, commenta il presidente della Provincia Lamberto Gestri, mentre Marco Morelli, direttore del Museo, aggiunge che “è un progetto ambizioso, che abbiamo fortemente voluto e che conferma ulteriormente come il MSP negli ultimi anni si sia guadagnato un ruolo importante a livello nazionale”.
Il Museo pratese è stato infatti recentemente protagonista di un accordo con l’Agenzia spaziale europea, che è fra i promotori, insieme a quella italiana, del parco delle Madonie, progetto firmato da Mario Di Martino dell’Istituto nazionale di Astrofisica e sostenuto da numerose strutture di ricerca nazionali e internazionali.
Già negli anni ’70 l’INAF aveva individuato nel massiccio madonita una delle aree con la visibilità migliore per l’installazione del telescopio nazionale. I cieli delle Madonie, infatti, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, all’altezza di queste montagne e all’assenza di inquinamento luminoso sono tra i più belli d’Italia. E il paese in cui sarà collocato il centro astronomico è il piccolo Comune di Isnello che, grazie all’instancabile sindaco Giuseppe Mogavero, ha ricevuto un finanziamento di oltre 8 milioni di euro.
Il centro astronomico nazionale comprenderà un osservatorio dotato del più grande telescopio europeo, in grado di seguire oggetti naturali e antropici potenzialmente pericolosi per la Terra, un grande planetario, un polo museologico e didattico con collezioni scientifiche e laboratori, una terrazza osservativa con numerosi telescopi, un radiotelescopio per l’osservazione di fenomeni celesti.
Il Museo pratese sta lavorando alla progettazione scientifica degli spazi espositivi e didattici che saranno installati una volta pronti gli immobili, probabilmente già entro la fine di quest’anno. In progettazione a Prato anche l'installazione didattica “La linea del tempo”, che descriverà le fasi evolutive dell’Universo dal Big Bang a oggi. E' prevista una cartellonistica specifica che dalla piazza principale di Isnello guiderà il visitatore fino all’area didattica, a oltre un chilometro e mezzo di distanza.
Nel cantiere del Museo di Scienze planetarie sta prendendo forma anche una microrete sismica da realizzare all’interno dei laboratori, per insegnare ai ragazzi come si rileva un terremoto, grazie all'esperienza pluridecennale della struttura pratese, maturata grazie alle radici dell’Osservatorio Sismologico San Domenico. Infine la ricerca geologica, altra specializzazione del Museo di Scienze planetarie. In preparazione anche una ricerca delle tracce di impatti di asteroidi e di comete all’interno delle successioni rocciose del Comune di Isnello.
Fonte: Provincia di Prato
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