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“Chiusura del punto prelievi dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, si attendono risposte”

L'ingresso dell'ospedale di Ponte a Niccheri

Il Comitato 21 marzo ha inviato questo comunicato stampa per riferire dell'incontro con i dirigenti dell'ospedale di Ponte a Niccheri e i vertici della Asl.

Il Comitato 21 marzo in rappresentanza del quartiere 3 ha partecipato con i  rappresentanti sindacali dei lavoratori della sanità, all'incontro con il dott. Landini  delegato dal dirigente Asl Gori e i rappresentanti del Coordinamento Amministrativo e Infermerieristico  dell'OSMA.

L'incontro si è tenuto questa mattina 28 marzo presso la palazzina F dell'OSMA in seguito alla richiesta fatta durante il dibattito pubblico del 26 febbraio avvenuto presso la sala consiliare del comune di Bagno a Ripoli con il dirigente Asl Gori e il sindaco Bartolini, riguardo la chiusura del "Punto prelievi dell'Ospedale di  Santa Maria Annunziata".

Oltre ai rappresentanti sindacali confederali e di base  (CGIL,CISL,UIL,CUB,USB) era presente il dott. Lippi medico chirurgo dell'OSMA e un rappresentante del  Comitato Difesa Sanità Pubblica. Subito, all'inizio riunione, da parte dei rappresentanti dei lavoratori, è stato sollevato richiesta di rettifica di  alcune informazioni errate ed approssimative riportate sulla stampa.

Entrando nel merito della questione, si  è ribadito che il punto prelievi non dovrà essere dismesso prima dell’inizio lavori all’ospedale, e  comunque solo dopo la valutazione delle proposte fatte dalle RSU di mantenere anche durante i lavori il  punto prelievi all’ospedale, proposta che anzi prevede di poter passare dagli attuali 200 prelievi giornalieri  a 300 al giorno e che con un rinnovamento tecnologico del laboratorio può garantire una tempistica migliore nella consegna delle risposte agli esami, il tutto a costo ZERO per l'Azienda.

Il luogo da adibire temporaneamente al punto prelievi può essere individuato o al piano sesto, o nella stessa  palazzina del centro ematologico o in altra sede che sarà definita successivamente. E’ stata fatta notare la contraddizione fra quanto detto dal Govenatore Rossi che ha dichiarato che il costo  del progetto di riqualificazione dell’OSMA è di 50 milioni di euro e la continua dichiarazione dell’ASL che sostiene di non avere fondi per ogni altro intervento per cui ha effettuato le chiusure e gli accorpamenti che  conosciamo non ultimo il caso della chiusura dei presidi sanitari in Gavinana.

Le Rappresentanze sindacali hanno espresso delle perplessità sul progetto stesso di ristrutturazione  dell’ospedale che ha delle specifiche priorità di intervento. Nell'incontro pubblico di Bagno a Ripoli non è  stata data risposta infatti neanche se il progetto prevede il nuovo punto prelievi o lo stesso laboratorio  d’analisi.

Quello che sembra assolutamente chiaro è la volontà della regione Toscana di lasciare sempre di  più gestire a terzi la sanità con un impoverimento sul territorio dei servizi sanitari pubblici. A tale proposito  il Comitato 21 marzo ha fatto espressa richiesta al dott. Landinini affinché la Asl renda pubblici i costi  sostenuti sia per le convenzioni con i privati sia i costi sostenuti per i lavori di ristrutturazione come  avvenuto per il “mezzo” presidio in affitto al costo di 44mila euro annui di via G. Orsini.

Tutte le rappresentanze presenti al tavolo sono state concordi nel ribadire la volontà di mantenere il punto  prelievi dell’OSMA aperto anche durante i lavori e di non accettare la riduzione proposta dall’ASL (solo  prelievi pediatrici e anticoagulazione etc) circa 30 prelievi giornalieri contro gli attuali 200. Decisione che  penalizzerà in primis il quartiere 3 privo di qualsiasi presidio sanitario nel quartiere.  

Inoltre si è ribadito collegialmente di non accettare che gli esami vengano distribuiti all’associazionismo o a  laboratori privati in quanto ritenuti più onerosi e senza alcuna garanzia di professionalità e qualità. Si solo a  punti prelievi sul territorio all’interno di presidi sanitari pubblici. Si è richiesto a garanzia una risposta scritta da parte dell’ASL alle questioni sollevate perché le promesse  verbali sono sempre state smentite dai fatti.  

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