
Siamo ormai a due mesi dalle elezioni amministrative fiorentine, un momento fondamentale per la città, in cui si sceglie non solo chi la governerà ma anche quali saranno le idee e le proposte capaci di delineare alternative possibili.
Da alcuni anni Firenze è al centro del dibattito politico nazionale, non per la qualità della vita delle persone che ci abitano, lavorano, studiano, non per le idee e per la progettualità che la città riesce ad esprimere ma soltanto perché è il luogo da cui proviene una parte del nuovo gruppo dirigente di un partito, il PD, che governa da sempre questa città e che condivide con la destra gli ultimi governi nazionali.
Un partito che è il primo responsabile del malgoverno di vari settori della vita cittadina: la mobilità e il trasporto pubblico, la gestione privatistica dei servizi pubblici essenziali, la mancanza di progetti culturali di ampio respiro, la svendita di un centro storico ridotto sempre più ad una Disneyland senz'anima e a una sfilata di grandi negozi di lusso e grandi marche, l'abbandono a se stesse di intere periferie, considerate spesso come luoghi naturalmente votati al degrado.
La lista di cittadinanza Una Città in Comune si candida alle prossime elezioni per impegnarsi in un progetto di netta alternativa a questa gestione della città. La crisi economica e sociale degli ultimi anni non lascia spazio ad ambiguità e a incertezze.
Siamo impegnati per una prospettiva di cambiamento con un progetto che vuole dar voce agli abitanti di questa città, sempre più esclusi dalle scelte che li riguardano, e che non è rivolto ai ceti politici o a determinati gruppi di potere.
Anche noi sentiamo l'esigenza di una sinistra unita e forte in città e a livello nazionale.
Ci siamo impegnati costantemente negli ultimi sei mesi per costruire a Firenze una coalizione ampia di forze di sinistra tra una lista di cittadinanza, SEL e PRC.
Abbiamo dovuto però prendere atto che mancavano le condizioni minime per la presentazione di una candidatura comune a sindaco e soprattutto il profilo politico condiviso della possibile coalizione.
I partiti, oltre a non riconoscere il valore e l'esperienza delle realtà di movimento e di cittadinanza, hanno mostrato disinteresse verso la proposta di intraprendere una strada libera dai quei condizionamenti e quei legami con i poteri che hanno portato alla quasi totale scomparsa della sinistra nelle istituzioni.
A questo punto noi di Una Città in Comune riteniamo essenziale portare alle fiorentine e ai fiorentini una proposta politica pienamente trasparente e libera da ambiguità.
La presentazione di un semplice cartello elettorale servirebbe solo ad illudere i cittadini con l'ennesimo “soggetto nuovo” di sinistra che il giorno dopo le elezioni si scioglie e lascia aperti tutti i problemi della fase pre-elettorale. All'unità elettoralistica tra ceti politici non crediamo più, per quella sui contenuti e sulle istanze delle persone resteremo sempre aperti e disponibili.
Fonte: Una Città in Comune
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