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Omicidio con sparatoria a Ponte a Cappiano, estradato in Italia il presunto assassino. E' un albanese di 33 anni

Avrebbe estratto una pistola nel corso di una lite in strada, il 15 luglio 2012 a Fucecchio, sparando e uccidendo un uomo di 31 anni, albanese, e ferendo gravemente un suo connazionale ventottenne.
L'uomo, 33 anni, albanese, già noto alle forze dell'ordine, è stato estradato ieri in Italia dal suo paese d'origine.
La misura di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip di Firenze, gli è stata notificata dai carabinieri all'aeroporto di Roma Fiumicino.
Secondo l'accusa, la sera del 15 luglio, nella zona di Ponte a Cappiano, all'inizio dell'area industriale alla periferia di Fucecchio, lungo viale Colombo, il trentatreenne esplose cinque colpi di pistola contro un gruppo di connazionali, poi fuggì a bordo di un'auto.
Per gli investigatori l'omicidio potrebbe essere avvenuto al culmine di una lite per il controllo della prostituzione nella zona, oppure per motivi passionali.
I carabinieri del nucleo investigativo di Firenze sono risaliti alla sua identità partendo da alcune testimonianze.
La vittima si chiamava Klaudio Rucaj, residente a Montecatini. Il ferito, Ilir Qokaj, 28enne, cugino della vittima. C'è un ricercato accusato di omicidio volontario.
Quest'ultimo è letteralmente braccato dai carabinieri che ne conoscono il nome, sanno che abitava in Valdinievole, hanno capito quello che potrebbe essere il movente.

L'albanese morto pare stesse cercando di calmare gli animi quando il killer ha fatto fuoco colpendolo all'addome e poi sparando anche su Qokaj.
Nella dinamica della sparatoria decisive anche le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza di un'azienda della zona.
L'uomo ferito, dopo l'intervento per l'asportazione di buona parte dell'intestino, è uscito dal coma e la sua testimonianza sarebbe stata decisiva sia per capire il contesto dell'omicidio, ma anche per dare indicazioni su dove poteva essere rifugiato il fuggiasco.

Il mandato di cattura internazionale era stato emesso ormai da almeno un anno.

In questi mesi le indagini dei carabinieri coordinate dal pubblico ministero fiorentino Fedele La Terza sono proseguite senza sosta, tra accertamenti e testimonianze partendo dalle amicizie e dalle frequentazioni abituali della vittima, ricostruite attraverso una fitta attività di indagine, a cominciare dalla zona di Montecatini e dintorni, da dove provengono tutti i protagonisti della vicenda.

All'omicidio hanno assistito anche altre persone legati a vittima e assassino.

Quella sera due clan di albanesi si dettero appuntamento poco dopo le ore 21 per un chiarimento, legato in particolare a una donna, contesa tra i due boss.

Dopo il ferimento i due furono caricati su un pick-up dal fratello uno dei due e trasportati al punto di primo soccorso dell'ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, dove Rucaj è arrivato senza vita.

L'auto dell'arrestato era stata ritrovata a Orentano nel comune di Castelfranco di Sotto, vicino al circolo del paese.

Tra l'altro l'omicida sarebbe rimasto ferito anch'esso e si sarebbe fatto medicare in uno studio privato nel suo paese di origine, pochi giorni dopo l’omicidio.

 

 

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