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Il settore 'tecnologico' tira il Circondario: +10%. Convegno di Confindustria e Unicredit al polo di Villanova

Il convegno di Unicredit e Confindustria al polo tecnologico di via Piovola a Empoli

Il convegno di Unicredit e Confindustria al polo tecnologico di via Piovola a Empoli

Secondo i dati presentati da Riccardo Masoero, responsabile dell’ufficio Studi Territoriali e Settoriali di UniCredit, gli aspetti che più positivamente caratterizzano il distretto sono legati ai temi di una solida tradizione produttiva abbinata all'innovazione: sta in questo mix la formula che ha consentito alle aziende locali di resistere alla crisi, riposizionandosi negli ultimi anni e puntando sulla qualità e sul made in Italy per crescere sui mercati esteri.

La storica caratterizzazione del distretto, la patria dell’impermeabile e del capospalla, si è progressivamente affievolita.

Le imprese del comparto delle confezioni negli anni si sono drasticamente ridotte (da oltre 5.000 a meno di 1.500). E a  fianco della moda negli undici comuni che compongono il circondario (Empoli, Castelfiorentino, Capraia-Limite, Cerreto Guidi, Certaldo, Fucecchio, Gambassi, Montaione, Montelupo, Montespertoli e Vinci) sono cresciuti settori diversi: Chimico, Alimentare e ICT (le imprese dell’ICT, nella crisi, sono cresciute del 10%).

Il “codice dell’Area” è cambiato. Le grandi aziende non sono più realtà leader di filiere strettamente territoriali, ma il centro di una ragnatela funzionale più ampia, che abbraccia realtà locali e sovra locali, saperi territoriali e tradizionali e partner creativi cosmopoliti, manifattura e terziario, artigiani. Se c’è una ricchezza che il territorio dell’Empolese-Valdelsa possiede oggi è quello delle conoscenze e delle competenze del fare impresa. Il territorio offre oggi un bacino di saperi e conoscenze attivabili per ibridare differenti culture imprenditoriali. L’integrazione del tessile empolese con il polo del lusso fiorentino va in questa direzione, tanto per fare un esempio.

“E’ la capacita imprenditoriale di reagire e di avere coraggio, la forza di questo territorio che, non dimentichiamo, ha dato i natali a Leonardo da Vinci – sottolinea Simone Campinoti, presidente della Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze -, mentre la sua ricchezza, la multisettorialità delle imprese, si è rivelata la vera chiave di salvezza. Ora però, che si possono intravedere dei primi spiragli di ripresa, è il momento di agire tutti: imprese, banche, istituzioni perché è solo insieme che si vince. E le banche possono giocare un ruolo strategico, dando credito alle imprese, al loro sviluppo, alla loro capacità di crescere e di andare per il mondo alla ricerca di nuovi mercati. Anche questo è l’Enterprise Act che chiediamo!".

Di questi scenari ma anche di case history creditizie e parametri di valutazioni finanziarie si è discusso questo pomeriggio ad Empoli presso la Sala Conferenze di Computer Gross in Via del Pino, 1 a Villanova di Empoli.

All’incontro hanno partecipato Simone Campinoti, presidente della sezione territoriale di Confindustria Firenze, Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit e Stefano Giorgini, Area Manager Toscana Est per UniCredit.

Le relazioni sono state tenute da Riccardo Masoero, Resp. Analisi Territoriali e Settoriali di UniCredit,  Vito Noto, Resp. Crediti Centro Nord UniCredit.

Giovanni Salamone, amministratore delegato di SA.BA. Shoes e Luca Liuni, Amministratore Delegato di APICE srl hanno portato le loro esperienze aziendale mentre Cristiana Colli ricercatrice di AASTER ha tracciato le conclusioni ed ha animato il dibattito.

“In uno scenario come quello col quale devono confrontarsi le aziende locali del settore oggi - ha commentato Stefano Giorgini, Area Manager UniCredit - è necessario puntare su innovazione, internazionalizzazione, marketing, tutela della qualità del prodotto. Dal nostro punto di osservazione bancario posso dire che il distretto, dopo qualche anno di sofferenze, si è riposizionato su una fascia medio alta e ciò gli ha consentito di ritagliarsi un ruolo da protagonista nei rispettivi mercati di riferimento.

Fondamentale è stato il ruolo delle grandi aziende cha hanno fatto “cultura” di settore ed aiutato a mantenere vivo un indotto qualificato (“terzista evoluto” come lo ha definito Masoero) creando le basi per ulteriori futuri sviluppi.

Inoltre, considerando che l’internazionalizzazione è uno dei punti di forza di questo settore mi sembra importante rilevare che in tutta la regione abbiamo già accompagnato all’estero 435 aziende (di tutti i comparti e nel corso di tutto il 2013) che hanno avviato o incrementato il proprio business all’estero grazie ai servizi del pacchetto UniCredit International”.

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