Carlo Posarelli si candida a Sindaco di Gambassi con una Lista Civica dal nome “Gambassi: Sì, si cambia!” racchiuso nel logo “GambasSìCambia”. Il centro del programma verte intorno alle persone e al bisogno comune di abbandonare la vecchia politica fatta di dettami e, a livello nazionale, anche di sotterfugi e favoritismi.
Carlo Posarelli è uno degli ultimi nati in casa a Gambassi, nel cuore del paese, in Piazza Roma. Amante dei viaggi gira il mondo fin da giovanissimo “Tutto ciò che di bello e ben fatto vedevo fuori – spiega Posarelli – cercavo di riportarlo a casa, nel mio paese”.
Dopo gli studi classici lavora con il padre e, successivamente in banca. Una carriera improntata tutta sul rapporto con la gente lo porta a scalare gradini importanti e a rivestire ruoli ambiti a New York e Londra.
Nel 2007 il traguardo della pensione e finalmente la possibilità di abbandonarsi alle grandi passioni di sempre: l’azienda di famiglia, dove coltiva viti e olivi, e il volo dove consegue l’Attestato di II grado per pilotare l’aereo con passeggeri.
Tra gli impegni per il sociale anche l’Accademia Italiana della Cucina della quale ha rivestito la carica di Delegato di zona per dieci anni e che gli ha permesso di organizzare grandi convegni culturali sulla Cipolla di Certaldo e, proprio a Gambassi Terme, sul bicchiere Gambasinus e sull'alimentazione dei boscaioli.
“Ho scelto di candidarmi – spiega Posarelli – perché i miei stessi compaesani me l’hanno chiesto! Io parlo molto con la gente e ho sentito il loro senso di avversione verso una politica difficilmente credibile, considerando i fatti trasversali avvenuti negli ultimi anni in tutti i partiti. Gli amici del bar, i conoscenti incontrati in Piazza Roma e addirittura diversi giovani nel giardino mi hanno sollecitato a candidarmi conoscendo il mio equilibrio di carattere e la mia innata capacità all’ascolto.”
Posarelli si presenta dunque non come uomo politico, ma come gambassino che intende la gestione del potere esclusivamente come servizio per i cittadini: un servizio sciolto, svincolato da dettami di partito.
“Nel mio programma particolare attenzione verrà posta alle persone, alle loro richieste, ai loro consigli, alle lamentele. Ho intenzione di ascoltare i miei paesani come ho sempre fatto in questi anni: dunque non in una sede, ma in Piazza Roma o davanti a un caffè.
Tutto ciò che mi viene riferito lo segno su un blocco che porto sempre con me. Successivamente, riscrivo, riordino, gestisco in termini di priorità e inizio a costruire il programma che, procedendo in questo modo, affonda le sue radici proprio nella gente. Come sempre dovrebbe essere”.
Gambassi può cambiare, dunque, ma solo insieme ai gambassini “Gambassi vuole cambiare, e per farlo ha bisogno di tutti noi, di tutti coloro che amano questo paese e che vogliono vederlo risplendere come un gioiello. Gambassi ha bisogno di tutti quelli che ci mettono la passione e la forza per ripartire da dove eravamo rimasti prima della crisi. Gambassi è uno dei borghi più belli della Toscana con il suo centro storico pieno di fiori, con i suoi paesaggi da cartolina, con il suo giardino dalle piante secolari, con le sue acque termali e con il piccolo Membrino che, in silenzio, osserva tutto da lassù. Il nostro paese ha bisogno che i gambassini tornino a credere in lui, che lo amino e lo facciano rinascere – e conclude – Aiutiamoci a farlo!”