Si chiamano Fiona e Lolita, sono operatrici un po’ particolari e, dopo una prima positiva esperienza, sono tornate a lavorare con i bambini e gli adolescenti del Centro di Riabilitazione di Calambrone della Fondazione Stella Maris. Parliamo delle due splendide e docili cavalle, rispettivamente una avelignese di 16 anni e una bardigiana della stessa età, addestrate alla riabilitazione equestre, che da questo mese popolano il paddock appositamente realizzato per loro, nell’area della palazzina direzionale dell’Istituto pisano. La nuova attività, di cui sinora hanno beneficiato 42 tra bimbi e ragazzi del Centro di Riabilitazione di Calambrone, si deve all’Associazione Amici della Fondazione Stella Maris, nata nel 1993 per affiancare l’attività della Fondazione, che nel settembre del 2013 ha deciso di sostenere il progetto di Riabilitazione Equestre presso l’IRCCS.
E’ un’attività che nasce dalla collaborazione con l'associazione EquiOasi Arcadia a.s.d. (ENDAS).
Sotto la guida di Elena Leoni, Neuropsichiatra Infantile, collaboratrice della Stella Maris, ha preso il via il progetto di Equitazione Naturale e di Riabilitazione Equestre per bambini e adolescenti con patologie psichiche e neuromotorie.
L’equipe che ha lavorato a questo progetto è formato da Claudia Marzi, psicologa clinica con studi in questo tipo di riabilitazione Elena Leoni, neuropsichiatra infantile e da Marco Senesi, educatore professionale e psicomotricista funzionale.
Forte della positiva esperienza fatta nel periodo racchiuso tra settembre e dicembre 2013 e a pochi giorni dall'avvio del nuovo ciclo di attività che si snoderà per tre mesi, a partire dalla fine di questo mese, l’Associazione ha indetto un incontro per fare un primo bilancio del progetto.
L’appuntamento sarà sabato 22 marzo alle 10 presso l’Auditorium della Virgo Fidelis della Fondazione Stella Maris, viale del Tirreno 331/b.
L’incontro ha come obiettivo quello di illustrare ad enti, associazioni, cooperative e privati che si occupano di disabilità, il progetto di Riabilitazione Equestre per presentare l’iniziativa. La mattinata sarà importante perché saranno esposti i risultati raggiunti nella prima parte del progetto e si discuteranno le prospettive future per la riabilitazione equestre all’interno della Stella Maris.
Come altre terapie complementari, quelle effettuate con ausilio di animali non possono ovviamente sostituire terapie riabilitative validate e con più forte valenza scientifica.
Potrebbero tuttavia avere un ruolo di supporto abilitativo a bambini e adolescenti con disabilità anche se, come recentemente indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, dati scientifici sulla loro validità e sulle modalità più precise di applicazione devono essere ricercate ai fini di future linee guida. Questa esperienza condotta presso il Centro di Riabilitazione di Calambrone potrà quindi avvalersi di una consulenza da parte dei ricercatori dell’IRCCS.
E’ un progetto che nasce dalla solidarietà ed è realizzato grazie ai fondi provenienti dalle donazioni del 5x1000 che l'Associazione Amici della Fondazione Stella Maris ha devoluto per introdurre la nuova attività. L’avvio dell’attività ha richiesto innanzitutto la costruzione di un vero recinto per cavalli. “E’ stato quindi prima bonificato e poi allestito uno spazio all'interno del giardino che circonda l'ospedale, che potesse ospitare in un ampio paddock i tre cavalli protagonisti del progetto - spiega XX dell’Associazione Amici della Stella Maris - ed è stato recintato un campo di lavoro per le terapie. Il progetto ha avuto un primo step: da settembre a dicembre 2013, dove 42 bambini e ragazzi dell’Istituto hanno svolto un percorso di riabilitazione equestre, della durata di tre mesi. Il cavallo è per sua natura portatore di molteplici significati. Il caratteristico movimento del cavallo favorisce una migliore percezione del proprio corpo, facilitando il miglioramento della postura e dei movimento, oltre a ridurre le fonti di ansia”.
La prima parte del progetto si è conclusa nel dicembre 2013, mentre la seconda inizierà dalla fine di questo mese. Un’attività che proprio per l’interazione speciale che si crea tra il cavallo e il bambino o l’adolescente con problemi psichici e neuromotori assume sempre maggiore rilievo e importanza.