MoVimento 5 Stelle: "Il Mugello avrebbe un forte vantaggio dalla nascita di un comune unico"

L’area del Mugello comprende storicamente i seguenti Comuni:

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Si tratta quindi di un’area molto vasta (circa un terzo dell’intera Provincia di Firenze) ma scarsamente popolata (solo il 6% del totale), con una densità pari ad 1/5 del totale della provincia.

L’area è suddivisa  in 8 diversi Comuni (9 prima della fusione Scarperia-San Piero), tutti tranne Borgo San Lorenzo posti al di sotto della mediana determinata in base agli abitanti. L’area comprende anche 4 degli ultimi 10 Comuni della Provincia in base al numero di residenti.

Il Mugello si presenta tuttavia come un’area fortemente integrata sotto il profilo funzionale, in gran parte autonoma dal capoluogo, con un baricentro costituito dal Comune di Borgo San Lorenzo dove risiedono le funzioni di rango più elevato (amministrative, sanitarie, commerciali, direzionali).

Questa frammentazione amministrativa e politica comporta notevoli problemi:

  1. dimensione sub ottimale dei singoli comuni, in particolar modo di quelli più piccoli, con conseguenti duplicazioni di costi politici e amministrativi;
  2. minor efficienza dei servizi comunali, per i quali non si possono ottenere economie di scala;
  3. impossibilità di dare luogo ad una programmazione organica e sinergica dello sviluppo economico, sociale e urbanistico su di un territorio comunque fortemente integrato;
  4. minore forza politica nei confronti di altri enti (Regione, Provincia, Asl) nel momento in cui vengono in essere motivi di contenzioso (ad es. la gestione dei servizi alla salute e l’ospedale, la distribuzione di finanziamenti comunitari, statali o regionali, ecc.);
  5. difformità di condizioni fiscali ed amministrative nei diversi comuni pur distanti pochi chilometri.

Questa situazione è il frutto dell’atavico campanilismo italiano ma anche di chiare scelte politiche che, mentre moltiplicano cariche e poltrone, attuano una strategia di “dividi et impera” nei confronti dei cittadini che hanno difficoltà ad individuare le effettive responsabilità delle situazioni che si verificano.

Giudichiamo negativamente la scelta di procedere ad un coordinamento politico ed amministrativo attraverso una pletora di enti di secondo livello (Comunità Montana prima, Unione dei Comuni poi, Società della Salute) o attraverso l’esternalizzazione dei servizi a società pubblico private (Publiambiente, Pianvallico). Questo giudizio si basa su svariati motivi:

  1. questi enti e società sono un comodo “cimitero degli elefanti” (ovviamente pagato dai cittadini) per politici trombati o a fine carriera;
  2. la proliferazione e frammentazione funzionale degli enti pone problemi seri di appesantimento burocratico e di coordinamento;
  3. presentano comunque e necessariamente elevati costi di organizzazione ed amministrazione che non sarebbero necessari se le stesse funzioni fossero svolte da un singolo comune;
  4. portano ad uno svuotamento del ruolo politico ed amministrativo dell’ente comunale che si limita a svolgere funzioni di esattore presso i cittadini per poi trasferire le risorse a queste entità sotto forma di appalti o trasferimenti puri e semplici;
  5. rendono opaca la gestione delle risorse pubbliche che escono dal bilancio comunale (visibile e valutabile dai cittadini elettori) per entrare in quello di enti non eletti ma gestiti da “nominati”, in cui la commistione di risorse provenienti da vari comuni rende impossibile capire quali e quanti servizi sono resi sul territorio e a quale costo;
  6. di fatto, essendo pure scatole vuote, prive di struttura operativa, che si limitano a coordinare l’operatività di risorse comunali o regionali, portano a complessità di gestione ed inefficienze assolutamente non necessarie.

E’ quindi evidente che il Mugello avrebbe un forte vantaggio dalla nascita di un “Comune Unico” che aggreghi tutte le amministrazioni comunali ora esistenti

Questo Comune sarebbe il primo della Provincia per estensione territoriale, secondo per popolazione (dopo Firenze), potrebbe contare su un bilancio aggregato superiore ai 60 milioni di euro solo in termini di entrate correnti (per confronto, il Comune di Scadicci attualmente al secondo posto nella Provincia ha un totale di entrate correnti inferiori a 45 milioni di euro). Potrebbe riequilibrare le condizioni economiche e patrimoniali delle diverse realtà aggregate e beneficiare degli incentivi statali per i comuni che si fondono (€ 750.000/anno per 10 anni, esenzione dal patto di stabilità interno). Potrebbe eliminare tutte le criticità sopra elencate, consentendo di ottenere una riduzione dei costi di funzionamento ed una migliore qualità dei servizi. Consentirebbe soprattutto di includere in un unico ente ELETTO e CONTROLLABILE dai cittadini tutte le funzioni che interessano il governo della comunità e del territorio, con evidenti vantaggi in termini di TRASPARENZA e RESPONSABILITA’.

In caso di vittoria alle prossime elezioni amministrative il MoVimento 5 Stelle si impegna ad avviare la procedura di fusione degli 8 comuni del Mugello secondo modalità democratiche e condivise, attuando il confronto con le altre amministrazioni comunali, la Regione e la cittadinanza.

L’obiettivo non è quello di “estendere” la città di Borgo San Lorenzo ma quello di creare un’entità nuova che riconosca spazio ed identità a tutte le comunità che la compongono. Questo avverrà mantenendo un alto livello di servizio attraverso la delocalizzazione sul territorio delle funzioni che necessitano di maggior prossimità, l’informatizzazione spinta dei servizi e la costituzione di “Consigli delle Comunità” (elettivi, non remunerati) che svolgeranno le funzioni di interfaccia dell’Amministrazione Comunale per tutte le questioni di interesse e rilevanza locale.

Fonte: Ufficio Stampa

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