
Uno dei momenti del rinnovo della cassa integrazione straordinaria alla Shelbox di Castelfiorentino (foto gonews.it)
Un serpentone di dipendenti Shelbox oggi nel viale Zanini a Castelfiorentino. Nessuna aria di protesta o vento di presidio ma una coda per firmare il rinnovo fino al 6 settembre della cassa integrazione straordinaria che interessa 130 lavoratori del comparto di case mobili. Qualche giorno di riposo adesso per la Rsu e la Fiom Cgil prima di incontrare, assieme alle istituzioni, l’ingegner Di Lauro che, con la sua proposta, ha convinto la curatela fallimentare e il giudice, ad accettare il rinnovo della sospirata cassa integrazione straordinaria. Un rinnovo che ghigliottina la liberatoria, tanto contestata dai lavoratori, sindacato ed istituzioni che avrebbe potuto mettere in ulteriore difficoltà i dipendenti. Dopo l’incontro fiume a Firenze, ieri, martedì 4 marzo, per decidere sul rinnovo della cassa integrazione straordinaria o l’invio delle lettere di mobilità, adesso si apre un nuovo percorso, per costruire il futuro e la speranza.
L’intervento dell’ingegner Di Lauro che opera in Sudamerica, più esattamente a Buenos Aires, può essere affiancato dall’interesse in prima persona di Papa Francesco, che nelle scorse settimane aveva ricevuto a Roma, durante l’udienza gli stessi dipendenti, accompagnati dal sindaco di Castelfiorentino Giovanni Occhipinti. Stamane, mercoledì 5 marzo, durante il momento delle firme una troupe di TV2000, la tv dei cattolici italiani si è presentata a Castelfiorentino. Un evento quindi che ha avuto molto eco anche negli ambienti della Chiesa, con il punto massimo dell’attenzione del Santo Padre. Al termine delle firme, dove sono state fornite tutte le indicazioni in base alla situazione lavorativa, si è svolta una assemblea dei dipendenti Shelbox, alla presenza di Maurizio Garofano e Massimo Simoncini della RSU e Stefano Angelini della Fiom Cgil. Il progetto, almeno a livello mediatico presentato dall’ingegner Di Lauro è chiaro: affittare un ramo dell’azienda per realizzare prefabbricati da inviare in Sudamerica, impiegando 70 – 80 dipendenti. Adesso la Rsu, le istituzioni e la Fiom Cgil si preparano a un incontro con l’imprenditore. Stefano Angelini della Fiom Cgil ha già avuto un contatto telefonico, mentre non si esclude un altro soggetto che potrebbe manifestare interesse per l’azienda, attuando però una conversione industriale.
C’è tempo infatti fino al 31 marzo per poter presentare manifestazioni d’interesse. L’avviso è stato pubblicato in doppia lingua, anche cinese, su un sito internet specializzato. C’è tempo fino al 31 marzo per far domanda.
Il valore del’azienda è stato preparato dall’ingegner Vincenzo Giuliano e dall’architetto Alessandra Rinaldi, incaricati dal giudice delegato del Tribunale di Firenze sezione fallimentare, Silvia Governatori. Dieci ettari tra capannoni, locali, servizi, uffici e siti per la movimentazione e stoccaggio dei materiali. Una parte degli immobili sono di proprietà della Fin-Eco Leasing Spa, in uso alla Shelbox per mezzo di contratti di locazione finanziaria. Quali sono i requisiti? Fra i tanti punti si evidenzia il fatto che in caso di offerte dalle stesso valore economico vincerà chi garantirà i più alti liveli occupazionali