Shelbox, il giorno della verità: si decide il rinnovo della cassa integrazione straordinaria per 129 dipendenti. Intanto l'azienda va all'asta per 18 milioni di euro, aspettando manifestazioni di interesse

Uno dei momenti del presidio Shelbox in Comune a Castelfiorentino (foto gonews.it)

Futuro dei lavoratori Shelbox, dopo 14 mesi di manifestazioni, presidio e lotta è giunto il momento di capire quale sarà il futuro dell’azienda di case mobili che impegnava 147 dipendenti. In Provincia, a Palazzo Medici Riccardi, alle 14 di oggi, martedì 4 marzo un incontro fra la curatela, le istituzioni e il sindacato. O c’è l’accordo o scattano le lettere di licenziamento per 129 lavoratori. a partire da giovedì 6 marzo. Sul tavolo della discussione resta sempre la contestata liberatoria che il giudice fallimentare invece vorrebbe far firmare ai dipendenti.  Il documento prevede che, qualora il Ministero negasse la proroga della cassa integrazione straordinaria, i lavoratori si farebbero carico di restituire quanto percepito in anticipo. Quindi perderebbero una parte della mobilità. Allo stesso tempo l’azienda è stata messa all’asta per un valore di 18 milioni di euro, mentre prosegue il piano dell’ingegnere Marco Di Lauro interessato ad affittare un ramo d’azienda per realizzare prefabbricati da inviare in Sudamerica, più precisamente a Buenos Aires. L’imprenditore vorrebbe utilizzare un massimo di 80 lavoratori in cassa in integrazione. La giornata dei lavoratori Shelbox come detto comincerà oggi alle 14: per la Cgil i requisti per prolungare la cassa integrazione straordinaria ci sono. Attualmente la metà dei 147 dipendenti iniziali usufruisce dell’ammortizzatore sociale (48 sono temporaneamente distaccati e altri 19 sono andati in pensione o si sono licenziati). Ma anche il curatore fallimentare intanto procede il piano per verificare ulteriori manifestazioni d’interesse. L’avviso è stato pubblicato in doppia lingua, anche cinese, su un sito internet specializzato. C’è tempo fino al 31 marzo per far domanda. Il valore del’azienda è stato preparato dall’ingegner Vincenzo Giuliano e dall’architetto Alessandra Rinaldi, incaricati dal giudice delegato del Tribunale di Firenze sezione fallimentare, Silvia Governatori. Dieci ettari tra capannoni, locali, servizi, uffici e siti per la movimentazione e stoccaggio dei materiali. Una parte degli immobili sono di proprietà della Fin-Eco Leasing Spa, in uso alla Shelbox per mezzo di contratti di locazione finanziaria. Quali sono i requisiti? Fra i tanti punti si evidenzia il fatto che in caso di offerte dalle stesso valore economico vincerà chi garantirà i più alti liveli occupazionali

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