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Regolamento per la cura dei beni comuni urbani: a Bologna un esempio di partecipazione e di collaborazione fra cittadini e Istituzioni

In diverse occasioni ho scritto, su questo blog, della necessità di riscrivere un nuovo patto sociale all’interno e fra i soggetti che operano nelle nostre comunità per resistere alla crisi, non solo economica, che sta colpendo i nostri territori e per provare a rilanciare lo sviluppo, promuovendo nuove forme di collaborazione e di co-progettazione degli interventi, specialmente in campo sociale.

Questa necessità è stata colta, a mio avviso in modo molto appropriato, dal Comune di Bologna, che, in collaborazione con Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà, Fondazione del Monte e centro Antartide, ha approvato in questi giorni il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, dove per beni comuni urbani si intendono tutte quei beni, materiali e immateriali, funzionali al benessere individuale e collettivo.

Questo Regolamento, che si caratterizza per essere una virtuosa attuazione del principio di sussidiarietà enunciato dall’articolo 118 della Costituzione, prevede una collaborazione diretta fra cittadini attivi e Amministrazione che si sostanzia in una proposta di collaborazione regolata da un patto su tre livelli di azione concreta: gli interventi di cura dei beni comuni urbani, la loro gestione condivisa e interventi di rigenerazione degli stessi.

E’ bello notare ed evidenziare i valori e i principi di fondo che fanno da sfondo a queste collaborazioni e che sono esplicitati nel Regolamento: la fiducia reciproca, la pubblicità e la trasparenza dei percorsi, la responsabilità, l’inclusività e l’apertura, la sostenibilità,  l’informalità e l’autonomia civica.

Proprio perché l’obiettivo è quello di ricostruire e rafforzare il patto sociale che tiene insieme i cittadini all’interno di una comunità, il Regolamento può essere applicato anche come forma di riparazione del danno nei confronti del Comune o come misura alternativa alla detenzione o alla pena pecuniaria. Per promuovere questi patti di collaborazione per la tutela dei beni comuni urbani anche il servizio civile avrà una funzione importante, tenuto conto che fra i suoi compiti più importanti vi è proprio la promozione, fra i giovani, di una cittadinanza attiva e responsabile.

Rendere protagonisti i cittadini nella tutela e nella cura della propria città costituirà sicuramente un investimento importante nella promozione dell’innovazione sociale e della collaborazione, nella promozione della creatività urbana e nell’innovazione digitale.

Personalmente credo che due dei fiori all’occhiello di questo ottimo Regolamento siano quelli riguardanti la formazione e le forme di sostegno alla collaborazione.

La formazione in questione è prevista sia nei confronti dei cittadini attivi sia, e questo è il passaggio secondo me fondamentale, nei confronti dei dipendenti comunali che si occuperanno dei progetti e degli amministratori pubblici. Nella realizzazione di questo Regolamento, quindi, non ci sarà nessuno che salirà in cattedra, ma la formazione, anche in forma congiunta, riguarderà tutti i soggetti coinvolti.

Nella promozione dei patti di collaborazione giocheranno un ruolo importante le forme di sostegno previste dal Regolamento: dalle esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali all’accesso agli spazi comunali, dalla fornitura di materiali di consumo e di protezione individuale per i lavori materiali all’affiancamento di personale specializzato nella progettazione, dalla messa a disposizione di risorse per finanziare le attività a titolo di rimborso dei costi sostenuti al sostegno dell’autofinanziamento, da forme di riconoscimento per le azioni realizzate ad agevolazioni amministrative per chi collabora.

Fiducia reciproca, concretezza dei progetti, condivisione degli stessi, formazione e sviluppo delle competenze, protagonismo e opportunità: il nostro Paese ha bisogno di questi valori e di queste azioni per rimettersi in moto. E progetti come questo aiutano a farlo. Partendo dal basso. Dai cittadini e dalle idee.

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